A tempo scaduto, sotto la Sud: non potevano immaginare epilogo migliore Bianchimano e la Reggina per il derby con il Catania. Il gol che decide l’incontro arriva dopo una partita sofferta, scorbutica, nervosa, decisa da due guizzi del centravanti ex Milan e dalle parate sensazionali di Tommaso Cucchietti. Un plauso va rivolto però all’intera squadra amaranto, capace di lottare fino al minuto 96 e credere in quella che è stata un’impresa.
MURO CUCCHIETTI – Squalifica scaduta. Cinque mesi dopo l’ultima volta Lorenzo Di Livio è nuovamente disponibile, Maurizi lo sceglie dal 1’ dietro Bianchimano e Tulissi. E’ Porcino a farne le spese, confermati Marino e Mezavilla oltre naturalmente a De Francesco. Lo scivolone con la Sicula nell’ultimo turno non può ingannare sul valore di un Catania che presenta un undici di primissimo piano pur lasciando in panchina uomini del calibro di Lodi e Ripa.
Per i primi quindici minuti il Catania fa accomodare la Reggina, si sistema dietro la cattedra e le impartisce una lezione di calcio. Gioco rapido e avvolgente, movimento senza palla, sempre (almeno) un uomo libero per ricevere il pallone: dominano in lungo e in largo gli etnei che sommano quattro nitide occasioni nei primi 10’ di gioco. Curiale buca i centrali amaranto e conclude di un soffio sul fondo, poi è Cucchietti a compiere una serie di parate difficili da commentare per indice di difficoltà : sputa fuori un pallone dalla rete su una punizione di Mazzarani, poi si ripete con due miracoli che negano a Curiale la gioia del gol. Non saranno gli ultimi.
BOTTA E RISPOSTA – Il calcio però non è scienza esatta e le risposte che fornisce in segmenti di tempo così ridotti possono esser ingannevoli, fuorvianti, ribaltabili in un attimo da una circostanza favorevole, una giocata. Proprio mentre gonfia il sostegno dei 400 ultras catanesi assiepati nel settore ospiti, la Reggina passa. Il gol è una sintesi di classe e qualità . De Francesco si sottrae alla pressione a centrocampo, legge la corsa di Bianchimano e gli recapita il pallone 35 metri più avanti: bellissimo, ma il meglio deve ancora venire. L’ariete ex Milan con il controllo elude la pressione di Aya e incrocia di destro fulminando Pisseri. Tre tocchi per portare il pallone dalla linea di centrocampo al fondo della rete, spettacolo.
Il colpo è forte, il Catania non si rialza subito. Gli uomini di Maurizi ne approfittano per ritrovare quelle certezze accumulate in questo buon avvio di stagione. Quando i siciliani riprendono le redini dell’incontro sbattono contro una Reggina ordinata e determinata. Cucchietti è sensazionale su Mazzarani, l’incontro sembra scivolare verso l’intervallo ma Marchese disegna un cross che Curiale capitalizza. Pareggio complessivamente sacrosanto.
APOTEOSI AL 90’ – Fatica a prendere ritmo la seconda frazione, complice il lancio di fumogeni dalla Sud amaranto che costringe l’arbitro a sospendere il gioco per qualche minuto. A cavallo dell’ora di gioco Maurizi rompe gli indugi: fuori Mezavilla, dentro Porcino, De Francesco si abbassa in cabina di regia, in campo tutta la qualità di cui dispongono gli amaranto. Al 70’ Di Livio paga il conto della lunga inattività , entra Fortunato. Anestetizzata dal punto di vista delle occasioni da rete, la gara vive sull’agonismo e il conseguente nervosismo delle squadre che cresce con il passare dei minuti. C’è Garufi per Marino, Lucarelli getta nella mischia Ripa e Correja, nulla cambia. Reggina e Catania immolano i secondi 45’ alla noia, è a tempo scaduto che la gara improvvisamente svolta: Tulissi sfonda a destra, e pesca Bianchimano pronto a sbattere in porta il pallone che fa esplodere il Granillo.
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