L’attesa è quasi finita, oggi è il grande giorno. Torna il derby della Calabria, quello più sentito emotivamente da queste parti (in mancanza dei cugini d’oltreStretto). Due squadre rinnovate negli effettivi e nelle ambizioni, reduci da uno scorcio di stagione diametralmente opposto.
Reggina in serie positiva da 6 turni, contando la gara di Rende in Coppa Italia. E’ ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato, invece, il Cosenza del neo-tecnico Piero Braglia. Quattro sconfitte e due pareggi, al netto di una posizione di classifica davvero deficitaria. Dietro i Lupi c’è solo il Fondi, che è riuscito a fare ancora peggio. E pensare che i rossoblù si presentavano ai nastri di partenza con una delle rose più competitive dell’intero girone C. Il campo, ad oggi, ha detto tutt’altro.
Peggior difesa con undici gol subiti e terzo peggior attacco assieme a Rende e Casertana con quattro reti all’attivo, il Cosenza ha mandato in gol quattro marcatori diversi: un difensore, due centrocampisti ed un solo attaccante. Di contro la Reggina può contare sulla terza miglior retroguardia ed una rosa che, così come i silani, conta quattro marcatori: Sciamanna, Porcino (due gol a testa), De Francesco e Marino.
Oggi è il crocevia, una partita che può confermare i valori dimostrati sino adesso o mescolare le carte in tavola. Oggi, però, la vittoria vale un po’ di più. Vale più dei tre punti, più di un posto nelle prime cinque. Oggi la vittoria va oltre la gioia di battere l’avversario. Oggi la vittoria è piegare dei rivali storici e geograficamente “vicini”. Oggi la vittoria avrebbe un sapore più dolce.
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