Il pareggio con cui la Reggina torna a casa da Brindisi, sembra davvero la fotocopia di quello ottenuto sul campo della Paganese. Amaranto completamente spaesati per 45 minuti, nei quali il portiere avversario non si è mai visto all’opera se non per calciare qualche rinvio da fondocampo. Si torna negli spogliatoi meritatamente in svantaggio, con un centrocampo che latita ed un attacco da “senza voto”. Da quegli spogliatoi però, rientra una Reggina diversa.
Così come al Marcello Torre, anche al Franco Finuzzi la compagine dello Stretto ha cominciato la ripresa nel migliore dei modi, guadagnando immediatamente metri su metri e trovando il pareggio nel giro di pochi minuti. Non è stato facile rialzarsi a Pagani, non era facile rialzarsi oggi. In entrambi i casi, bravo mister Maurizi nel toccare le giuste corde all’intervallo, e parimenti bravi i suoi ragazzi nel saper reagire. Da questa doppia trasferta, la Reggina ne esce con quattro punti (alla vigilia, chiunque avrebbe messo la firma per un bottino del genere…), ma soprattutto con la convinzione di essere squadra, laddove una squadra la vedi non solo quando si esprime al meglio delle proprie possibilità , ma anche quando le cose sembrano non girare.
Anche oggi, sulla strada di De Francesco (a proposito, cosa ci fa in serie C un giocatore del genere?) e compagni, c’era un avversario ostico, coriaceo e ben organizzato. E proprio da questa considerazione, nasce il sorrido più grande. Certe partite, se non hai personalità e carattere le perdi. Ed a dispetto della carta d’identità , che vede in Adriano Mezavilla l’unico over, i “giovanotti amaranto” di personalità  ne hanno da vendere. Lo si è visto in una ripresa nella quale entrambe le compagini, pur rimanendo nei doverosi limiti del sano agonismo, hanno vissuto più di calci che di calcio, più di nervi che di gioco. Faccia a faccia, colpo dopo colpo, entrataccia dopo entrataccia: da quei ragazzi in maglia amaranto, mai un passo indietro. Quando non riesci a trovare le chiavi del calcio versione “andiamo a comandare“, devi farti trovare pronto per andarti a prendere il risultato con le unghie e con i denti. La serie C è questa, inutile girarci intorno: il tandem Basile-Maurizi lo sa, la squadra lo ha capito fin da subito.
E se è vero come è vero che il gol del capitano è di una bellezza unica, anche in questa giornata è il collettivo che va applaudito, prima ancora dei singoli. Questa Reggina è un gruppo, e quando sei gruppo non importa se per un sabato “Superman Cucchietti ha perso il suo mantello” e qualche altro elemento incappa in un pomeriggio più ombre che luci. Il risultato arriva, ed è un altro risultato davvero pesante, di quelli che fanno morale e portano l’ennesimo sorriso.
Sei risultati utili consecutivi tra campionato e coppa Italia, la Reggina c’è e sta stupendo in positivo tutti noi. Da domani però sarà tempo di “rimettersi sul pezzo” a testa bassa e senza voli pindarici, perché martedì sera c’è un appuntamento che da queste parti non ha bisogno di molte presentazioni. Reggina-Cosenza, in riva allo Stretto torna il derby: questi ragazzi, per quanto fatto finora, meritano davvero un Granillo che metta i brividi…
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