“Per Sciamanna una prima da incubo, ma niente drammi“. Così titolava Rnp all’indomani della trasferta di Rende, che aveva visto l’attaccante ex Correggese vestire i panni del protagonista in negativo. Il compito del classe ’90 era quello di reagire all’insegna del motto “spalle larghe e petto in fuori”, mentre quello dell’ambiente doveva consistere nel far seguire le giuste critiche al sostegno ed alla fiducia.
In entrambe le direzioni, il derby col Catanzaro regala un urlo di gioia. Un attaccante vive di gol, ma anche di momenti che possono cambiare il volto di una stagione. Ci vuole carattere per non farsi schiacciare dal peso delle responsabilità , per evitare che quella porta diventi improvvisamente piccola, piccolissima, quasi invisibile. Jacopo Sciamanna è stato davvero bravo, nel riavvolgere nuovamente il nastro di queste prime battute in amaranto, scacciando l’incubo e prendendosi la gloria. Non era facile, ma bisognava farlo subito. Non era facile, proprio come non era facile restare lucidi e tramutare in gol la giocata d’antologia firmata Tulissi. Ma Jacopo Sciamanna c’è riuscito. Stavolta niente errori, stavolta le mani nei capelli hanno lasciato spazio alla festa sotto la Sud. Tocco di precisione chirurgica, Nordi può solo vedere il pallone finire dietro le sue spalle per poi raccoglierlo dalla rete. E’ un gol pesantissimo, è un gol che vale doppio. Applausi e gioia, adesso avanti con equilibrio. Sciamanna non poteva essere quello visto al Lorenzon, ma può continuare ad essere quello visto sabato…
Da una grande rivincita, a una grande conferma. Quando sui titoli di coda di Reggina-Catanzaro vedi i guantoni di Tommaso Cucchietti neutralizzare le conclusioni di Anastasi prima e Kanis poi, ripensi a quando lo scorso anno, dopo che il ragazzo aveva parato la bellezza di quattro rigori nella Viareggio Cup, qualcuno lo aveva ribattezzato “il Donnarumma del Torino“. Due interventi da “portiere di razza”, che da una parte fanno esplodere il popolo reggino proprio come ai gol di Sciamanna e Porcino, e dall’altra mandano in frantumi le velleità degli avversari, i quali erano pronti ad esultare per il definitivo pareggio.
Cucchietti ha concesso il bis dunque, e per la seconda volta consecutiva esce dal campo con la palma di migliore in campo della Reggina. Al Lorenzon era stato lui ad evitare che la sconfitta assumesse i contorni della batosta, ma al Granillo le sue parate trovano ancora più enfasi di quelle , in quanto decisive ai fini del risultato. Adesso testa a Pagani, si dice che tre indizi fanno una prova…
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