Arriviamo a Foggia, stagione ’90/91 e all’ingresso nella città pugliese un cartello ci dà il benvenuto. Siamo sicuri di trovarci nel posto giusto? “Zemanlandia” E cos’è? Per i più giovani, per i meno informati, è il titolo di una fiaba che solo uno sport come il calcio può raccontare. E’ la storia di una squadra di provincia che scala le gerarchie del calcio italiano e i gradoni dello Zaccheria, che corre da sud a nord, da est ad ovest con la stessa intensità sette giorni su sette.
Zemanlandia è la punta di un iceberg, è la ciliegina sulla torta di una sinergia presidente (Pasquale Casillo)-allenatore (Zdenek Zeman)-calciatori (Signori, Shalimov, Di Biagio giusto per citarne alcuni) che da perfetti sconosciuti diventarono icone e idoli di un’intera città . Foggia sogna e nella stagione ’90/91 si guadagna il pass per la massima serie. L’ultima partita dell’anno, quella squadra “leggendaria”, la giocherà a Reggio Calabria, contro una Reggina già retrocessa e contestata. Il finale? In classico stile zemaniano, 4-2. Il potenziale si scorgeva, quel gruppo ne avrebbe fatta di strada.
Sul campo di allenamento, in compagnia del padre, un ragazzino di nome Karel studiava il lavoro ed il metodo che cercherà , seppur in parte, di portare giusto un po’ di anni dopo proprio a Reggio Calabria. “Sia Lecce che Foggia sono stati due posti in cui ho vissuto emozioni forti” dichiarò il tecnico amaranto prima della trasferta di Lecce, altra tappa in cui il padre lasciò il segno, anche se non in egual misura. Il sogno di Karel oggi è realtà , di mestiere fa l’allenatore, proprio come Zdenek, e chissà che quel Foggia che fece grande suo padre non possa portare fortuna al figlio…
(tratto da RNP 30/11/2016)
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