Taranto e Paganese si fermano. Il testa-coda del girone C, in programma domenica 26 marzo e valido per la trentunesima giornata, non andrà in scena.
La decisione è arrivata dopo i gravissimi episodi di violenza avvenuti ieri pomeriggio allo Jacovone, laddove, così come già riportato, una trentina di persone incappucciate hanno prima minacciato la squadra con mazze e coltelli, e poi hanno aggredito tre calciatori (Maurantonio, Altobello e Stendardo), finendo col colpire anche il tecnico dei rossoblù, Ciullo, intervenuto nel vano tentativo di sedare gli animi.
L’inqualificabile vicenda, verrà esposta dal Presidente di Lega Pro, Gravina, nell’ambito del consiglio federale di lunedì 27 marzo. Ai microfoni di tuttolegapro.com, lo stesso Gravina ha ribadito il proprio sdegno per l’accaduto, ma allo stesso tempo ha considerato inopportuno un comunicato che la dirigenza tarantina aveva diramato due giorni prima l’aggressione, nel quale venivano pubblicamente messi sotto accusa squadra e staff tecnico, rei di non essersi impegnati abbastanza negli ultimi due incontri (“Prestazioni vergognose ed indecorose”, aveva scritto il club riguardo la doppia sconfitta contro Akragas e Messina).
“Sono amareggiato e disgustato- ha dichiarato il Presidente di Lega Pro-. Amareggiato perché per colpa di un pugno di teppisti si infangano il gioco del calcio, una città , una lega, una dirigenza e i tifosi veri. Disgustato perché dopo aver attivato meccanismi di sensibilizzazione come il quarto d’ora di ritardo nell’ultimo turno di campionato, avvengono fatti gravissimi come quello di oggi (ieri, ndr) o quello di Teramo nel week-end. Il comunicato del Taranto? Devo essere molto sincero: non si fanno dei comunicati del genere. Taranto è una società a cui tengo molto ma certe cose devono essere dette negli spogliatoi. Capisco l’amarezza e il dispiacere per il risultato che non arriva ma diramare una nota stampa come questa è semplicemente sbagliato. Ed è sbagliato anche l’approccio con questo tipo di tifoseria: il tifoso vuole bene ai propri tesserati, li coccola, li accompagna e a volte, quando necessario, li critica. Ma non li picchia mai, per nessuna ragione“.
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