Proseguono gli ottavi di finale di Champions League, con altre due squadre che entrano tra le migliori otto d’Europa: rispetta il pronostico la Juventus, superando il Porto anche a Torino; il Leicester ribalta la sconfitta dell’andata ed elimina il favorito Siviglia.
Una formalità per la Juventus eliminare il Porto dopo la vittoria ottenuto in terra lusitana all’andata; lo Stadium gremito si appresta a festeggiare l’accesso ai quarti dei bianconeri, che devono solo gestire il doppio vantaggio maturato nei primi 90′. Il passaggio del turno diventa praticamente certezza allo scadere del primo tempo: sugli sviluppi di un corner, Maxi Pereira si immola sulla conclusione a botta sicura di Higuain, respingendo il tiro con un braccio; l’arbitro indica il dischetto ed espelle il calciatore; Dybala si incarica della battuta del rigore e non fallisce. Per il Porto c’è davanti un secondo tempo che è una montagna da scalare, con tre gol da segnare per passare il turno ma con l’uomo in meno. La formazione di Allegri porta fino alla fine il minimo vantaggio e si aggiudica il passaggio del turno con pieno merito.
Orfano da tempo del suo condottiero Ranieri, il Leicester torna ad essere la squadra straordinaria della passata stagione, e davanti al suo pubblico scrive una nuova pagina di storia del calcio, ribaltando la sconfitta maturata in casa del Siviglia nel match di andata. Il giamaicano Morgan, capitano delle Foxes, al 27′ del primo tempo porta in vantaggio i suoi, deviando con un ginocchio, in maniera quasi casuale, l’assist su punizione fornito da Mahrez. Il “King Power Stadium” esplode di gioia, perché la rete del capitano è già sufficiente per passare il turno, ma c’è ancora un’ora abbondante di partita da giocare e gli andalusi sono forti e temibili. A inizio ripresa il minuto cruciale è tra il 52′ e il 53′, quando le ‘sliding doors’ si chiudono sui sogni del Siviglia e si spalancano per il Leicester: Escudero da fuori area con una bordata ad effetto colpisce in pieno la traversa a Schmeichel battuto; sul ribaltamento di fronte, dopo meno di 60″, Albrighton appostato al limite riceve dal difensore avversario Ramy un pallone perfetto da calciare, dritto per dritto, nell’angolo basso per il raddoppio del Leicester. Serve un gol alla formazione di Sanpaoli, rimasta in dieci al 74′ per il rosso a Nasri, per riaprire la gara e andare ai supplementari, e l’occasione si presenta, nitida, all’80’ su calcio di rigore: Schmeichel atterra Vitolo, l’arbitro indica il dischetto, N’Zonzi calcia e il portiere danese respinge, così come era accaduto nella gara di andata, in quel caso a sbagliare era stato Correa. Il portiere figlio d’arte impedisce agli andalusi di siglare il gol che porta ai supplementari, divenendo eroe del doppio confronto, ma la chance che spegnerebbe del tutto le speranze ospiti capita a Vardy pochi minuti dopo, sulla ripartenza inarrestabile di Mahrez che vola palla al piede per settanta metri, lo serve, ma il bomber della scorsa Premier League spara alle stelle. Finisce con il tripudio dei tifosi inglesi, il Leicester accede ai quarti di finale; ottimo l’esordio europeo per il tecnico Shakespeare, il quale ha ereditato da Ranieri una squadra che ha ancora tanto da poter dire, sia in Europa che in campionato.
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