Protagonista della Reggina targata Walter Mazzarri, stagione 2004/05, è nella memoria di tutti quel gol, tra il “fortunoso” ed il “rocambolesco”, che al pari di quello di Zamboni piegò la Juventus di Zlatan Ibrahimovic. Giusto un anno per lasciare il segno, prima di accasarsi a Livorno. Il suo non fu un addio, bensì un arrivederci.
A gennaio del 2013 Giuseppe Colucci è richiamato dal colore amaranto e, assieme a Di Michele, guida la nave fino al porto, salvandola. Nell’anno del centenario, però, le cose non adarono per lo stesso verso. Da lui ci si aspettava la qualità , l’esperienza e la personalità per raggiungere un obiettivo non dichiarato apertamente, ma facilmente intuibile. Fu spesso relegato in panchina e fisicamente logorato dagli infortuni. Il suo rendimento lo portò a lasciare lo Stretto a gennaio, ad un anno esatto al suo arrivo.
E’ uno di quei calciatori che, per venire incontro alle difficoltà della Reggina, firmò l’incentivo all’esodo, ma quando la situazione si fece ancor più disastrosa, non rinunciò a ciò che gli spettava. Reggio mise un punto esclamativo sulla sua carriera che da lì a poco sarebbe continuata dietro una scrivania di una squadra ambiziosa come il Foggia, da direttore generale.
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