Torna lo spazio dedicato da Rnp al dottor Mario Calipari, la cui disamina questa volta è veramente “a tinte forti”, e non risparmia proprio nessuno.
“Reggina-Empoli: la storia non cambia, o meglio, non può cambiare, perché dovrebbe cambiare? Questo è un organico orfano di una guida tecnica, tattica, di una società forte. Ricompaiono i biglietti omaggio, offensivi nei confronti di chi acquista l’abbonamento dimostrando una grande fede. Gli spalti si riempiono non promuovendo iniziative nel momento del bisogno ma costruendo una società capace, organizzata, che abbia rispetto della tifoseria e che risponda alle istituzioni che, nei momenti di necessità , sono state sempre presenti concretamente. Il castello di sabbia è crollato!
Bisogna mettersi da parte e favorire l’inserimento di una nuova società ! Che senso ha riconoscere annualmente gli errori commessi se, ormai, è finito un ciclo, se la tifoseria, in gran parte, non va più allo stadio perché non crede in questa Reggina società e se i quadri tecnici, dal dopo Mazzarri, sono stati un continuo disastro.
Torniamo alla partita: potremmo parlare dell’esclusione iniziale di Vigiani, del sostituto di Carmona, della sostituzione di Tedesco, della povertà di schemi offensivi che amplificano i limiti individuali dei nostri attaccanti, di una fase difensiva poco dedita alla costruzione del gioco con dei difensori che riescono in ogni partita a trovare il modo di agevolare l’avversario. Ma che risolviamo? La speranza è di trovare 4 squadre più scarse di noi. Tutto il resto è noia. La rivoluzione deve essere totale. Non più cavalli di ritorno. Siamo stanchi di scelte prettamente aziendali. La Reggina Calcio continua ad essere gestita in modo privatistico come una qualunque attività commerciale. Non considerando l’aspetto sociale resterà sempre più isolata da tutto e da tutti perché interessano poco, alla gente, gli interessi personali. E adesso col Sassuolo nella speranza che si possa parlare di calcio”…..
Mario Calipari
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