In diretta dalla sala stampa dell’Oreste Granillo la voce dei protagonisti del match tra Reggina e Siracusa, conclusasi con il punteggio di 0-2 per gli aretusei.
Il primo a presentarsi in sala stampa è Andrea Sottil, allenatore del Siracusa: “Siamo una squadra che si deve salvare, quando non abbiamo la palla non ci sono ruoli che tengano. In fase di non possesso anche gli attaccanti devono dare una mano e quando ripartiamo dobbiamo essere organizzati. Oggi è stato fatto bene questo, così come in qualche altra circostanza. Meritiamo qualcosa in più in classifica ed abbiamo trovato questa sera quello che nelle precedenti uscite ci era mancato. Se veniamo a Reggio meritando di vincere, creando anche altre due/tre palle gol, evidentemente stiamo lavorando bene. Io ho visionato le ultime tre partite: secondo la mia valutazione personale i due centrali di difesa rimanevano senza copertura, quindi ho cercato di lavorare lanciando i miei calciatori dietro i terzini amaranto“.
E’ il turno di Lucas Longoni, autore della prima rete per il Siracusa: “Abbiamo preparato la partita lì dove loro avevano un po’ meno copertura. Questi movimenti sono stati provati e riprovati nel corso della settimana e sapevamo di poter far male lì”.
Mister Zeman esamina la sconfitta odierna: “Abbiamo perso per la terza volta consecutiva, evidentemente c’è qualcosa che non funziona. Quando tanti elementi hanno avuto un rendimento altissimo ad inizio stagione e scendono, la squadra ne risente fino a fornire prestazioni come questa che ritengo la peggiore dell’anno. Alcuni limiti erano evidenti anche prima, ma l’intensità sopperiva a tutto. A chi non li allena per 24 ore al giorno inizialmente poteva sfuggire. E’ un calo a livello individuale, una somma che genera questo malessere comune. Il cambio di oggi era dovuto ad una mossa prettamente tattica, volevano andare a contrastare subito i loro tre attaccanti. Sul futuro, non voglio dire che la condizione sia deficitaria. Credo che la squadra, non essendosi formata insieme, viaggi su scalini diversi. Il difetto di condizione è più evidente perchè mancano meccanismi che pensavamo di aver automatizzato, ma sarà stato fuoco di paglia. Non si può automatizzare in due settimane qualcosa che gli altri fanno in sei mesi. I calciatori che scelgo sono quelli che offrono maggiori garanzie in questo momento. E’ un problema tattico/atletico: penso che dobbiamo metterci in testa che c’è una sola guida e bisogna seguirla, non si può fare ciò che si vuole fare. In campo non possiamo essere così brutti e non siamo scarsi, bisogna continuare a fare quello che abbiamo costruito, non solo la domenica ma nel corso della settimana. Non ci metto dentro l’aspetti psicologico perchè avevamo tutte le motivazioni possibili per giocare come se fosse una finale di Champions League. Oggi ho perso, ho deluso 4 mila persone che tifavano qui e 100 mila da casa, mi viene da piangere. Da domani inizio a studiare il prossimo avversario, fosse per me farei 6 allenamento al giorno. Desiderei solamente che tutti i calciatori si mettessero in testa di pensare solo al campo e alla Reggina“.
(fonte Radio Touring 104)
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