Poche date, ma significative: 1928, 17 giugno del 1973, 2006 e 2016. L’Unione Sportiva Vibonese fece il proprio ingresso nello scenario calcistico italiano grazie alla collaborazione di due realtà preesistenti come l’Ischia Monteleone e la Luigi Razza. Il 1928, per l’appunto, è stato l’anno in cui tutto ha avuto inizio, sebbene per ritrovare la prima partecipazione ad un campionato FIGC bisogna attendere l’annata 45-46, dove si partì dalla Prima Divisione.
Ciò che negli anni ha accompagnato la squadra della quinta provincia calabrese per popolazione sono stati di sicuro i colori sociali, propri anche della città , e lo stadio intitolato al ministro fascista dei lavori pubblici nativo proprio di Vibo Valentia. La prima apparizione nel massimo campionato dilettantistico, invece, avvenne nella stagione 73-74, dopo che il 17 giugno, nell’ultimo atto dell’annata sportiva, un gol di Franco Cittadino proprio allo scadere mandò in visibilio un’intera città . I tifosi si riversarono completamente nelle strade per festeggiare quello che, per loro, era un traguardo storico.
Gli anni 2000, però, sono quelli nella promozione nella vechia C2. E’ il 2006 quando la società dell’avvocato Gurzillo viene ammessa, tramite ripescaggio, tra i professionisti. Saranno sei annate indimenticabili per i colori rossoblù, prima che il 10 agosto del 2012 il Mantova nel ritorno della finale play-out rifili un sonoro 4-0 che da quelle parti ancora ricordano bene.
Dopo la retrocessione in quarta serie, appena due anni dopo giunge anche quella in Eccellenza. Il presidente Caffo, però, vuole restituire alla città quanto sottratto solo qualche anno addietro. Gaetano Di Maria prenderà le redini della squadra e nell’anno della Palmese dei record, riuscirà a vincere i play-off nazionali ed approdare nuovamente in D. A dicembre le cose non sembrano proprio andare per il verso giusto, ma il tecnico ex Hinterreggio, per la società non è assolutamente in discussione. A fine anno la Vibonese terminerà il proprio campionato in zona play-off, ma ciò non basterà per ritrovare la terza serie.
In estate l’opportunità -ripescaggio raccolta tra lo scetticismo generale. I fatti daranno ragione alla dirigenza rossoblù che, quattro anni dopo, tornano a dare battaglia tra i campi professionistici. La progettualità degli ultimi anni ha dato i propri frutti, adesso, dopo un avvio non proprio positivo, i ragazzi di Costantino hanno l’obbligo di rialzarsi. Per quella città che ha saputo aspettare con pazienza, che non ha mai detto una parola fuori posto e che in questi momenti, dove distruggere è più facile che costruire, ha fatto quadrato attorno ai propri ragazzi.
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