È morta suicida Virginia Giuffré, l’accusatrice che aveva portato alla luce il traffico di donne di Epstein e accusato il Principe Andrea.
Lo scorso 25 aprile si è tolta la vita Virginia Louise Giuffré, una delle principali accusatrici dell’imprenditore Jeffrey Epstein e del Principe Andrea, Duca di York e secondogenito della Regina Elisabetta. La Giuffré aveva solo 42 anni, e grazie al suo coraggio è venuto fuori uno degli scandali più eclatanti dell’era moderna, relativo al traffico sessuale messo in atto dell’imprenditore statunitense Epstein, morto suicida dopo l’arresto.

La Giuffré aveva creato la Victims Refuse Silence, un’associazione no profit per tutte le donne vittime di violenza. Nel corso degli anni e durante i vari processi, l’attivista americana ha rilasciato resoconti dettagliatissimi sulle attività illecite di Epstein e dei suoi amici, tra cui il Principe britannico Andrea, al quale, a seguito dello scandalo, la Famiglia Reale ha tolto ogni incarico ufficiale.
Si è tolta la vita l’attivista australiana Virginia Giuffré, colei che aveva portato alla luce il caso Epstein
In un’intervista rilasciata alla BBC nel 2019, la Giuffré aveva raccontato degli incontri segreti con il Principe Andrea, per fornire prestazioni di tipo sessuale, citandolo in giudizio presso il tribunale civile di New York. Nel 2022, a causa terminata, il Principe Andrea è stato chiamato a risarcire la donna e a erogare una somma ingente alla sua associazione.
Le accuse risalgono al primi anni 2000, quando la Giuffré lavorava come assistente al centro benessere nel club Mar-a-Lago di proprietà di Donald Trump. Incastrata dagli imprenditori Ghislaine Maxwell, figlia dell’imprenditore truffatore Robert, scomparso nel 1991, e Jeffrey Epstein, la ragazza, all’epoca 18enne, aveva iniziato a lavorare come “massaggiatrice speciale” per tutti i clienti dei due imprenditori.

Nel 2003 la ragazza era riuscita a svincolarsi e, durante un viaggio in Thailandia, aveva incontrato Robert Giuffré, un allenatore australiano di arti marziali, che aveva sposato pochi mesi dopo e con il quale si era trasferita in Australia. Virginia ha vissuto serenamente insieme al marito, fino a quando, nel 2006, non sono emersi i primi scandali nei centri benessere gestiti da Epstein, con diverse ragazze che avevano accusato i clienti di maltrattamento.
Virginia Giuffré ritrovata morta in casa sua in Australia: il prezzo degli abusi subiti
A quel punto, la Giuffré aveva deciso di scoperchiare il vaso di Pandora, contattando la Polizia e rivelando tutto quanto, facendo arrestare Epstein e Maxwell. Lo scorso 25 aprile, la Giuffrè è stata ritrovata senza vita nella sua casa in Australia. Lascia un marito e tre figli. Gli abusi subiti tanti anni fa ancora pesavano sulla sua coscienza. La famiglia la piange definendola “una feroce guerriera nella lotta contro gli abusi sessuali”.

La famiglia Giuffrè viveva nella periferia di North Perth. La Polizia australiana sta indagando sulle cause di morte, anche se non sembrerebbero esserci dubbi. Una settimana prima, la donna aveva pubblicato una foto sul suo profilo social, nella quale mostrava dei lividi a una gamba, conseguenza di un incidente stradale.
Dal letto di ospedale, la Giuffrè aveva spiegato che stava per morire per via di un’insufficienza renale, scoperta dopo il ricovero, e che per lei non c’erano speranze di vita. I medici le avevano dato poche settimane di vita. Probabilmente, per evitare di soffrire ulteriormente, ha deciso di farla finita prima del dovuto.