La nonna super tifosa ci ha lasciati a 91 anni: ha scritto pagine indimenticabili per i nostri colori, grazie al grande tifo.
In una città dove il calcio rappresenta molto più che una semplice disciplina sportiva, la sua figura era sicuramente un punto di riferimento, e il fatto che se ne sia andata in un momento così caldo della stagione in corso, rende il suo decesso ancora più carico di emozioni. Una donna che ha fatto del suo amore per la sua squadra del cuore un vero e proprio stile di vita.
In questo modo, è riuscita a trasformare la semplice appartenenza a una squadra in una missione di tifo e sostegno quotidiano. Ogni partita, ogni coro, ogni esultanza sembrava più autentica se c’era anche lei. Diverse generazioni, quando la vedevano fare capolino allo stadio, non potevano che restarne ammirate: un raro esempio in un ambiente spesso machista come quello degli ultras.
Proprio in queste ore, Reggio Calabria piange Antonia De Pietro, una figura indimenticabile per la città e per tutti i tifosi della Reggina. In queste ore di lutto e commozione, la comunità amaranto si stringe attorno alla famiglia De Pietro per rendere omaggio a una donna che ha rappresentato molto più di una semplice sostenitrice: è stata un vero simbolo di passione, fede calcistica e identità cittadina.
Per oltre quarant’anni, Antonia De Pietro ha incarnato lo spirito del tifoso vero, di chi non smette mai di credere nei propri colori, anche nei momenti più difficili. La sua presenza costante sugli spalti del Granillo è diventata un riferimento per tanti, un punto fermo per giovani e meno giovani che trovavano in lei l’esempio di una passione pura, genuina, trasversale alle generazioni.
Purtroppo, di recente era stata sottoposta a un delicato intervento al femore, che a questa età purtroppo può sfociare in complicazioni, ed effettivamente così è stato. Ciò che rende ancora più straordinaria la sua storia è il legame familiare con alcuni volti noti della realtà sportiva reggina, è stata lei a infondere in loro la passione e i valori sportivi.
Per esempio, il figlio, Luciano Cristiano, è una figura molto attiva nel panorama sportivo e sociale della città, anch’egli profondamente legato alla Reggina. Non solo: la signora Antonia era infatti anche zia di Raffaello, l’autore dell’inno ufficiale della Reggina. Un dettaglio che rende ancora più evidente quanto il sentimento amaranto sia inciso nel DNA dei De Pietro.
Una famiglia, quella di Antonia, che ha fatto dunque del calcio un linguaggio d’amore e appartenenza, e oggi la città piange una delle sue icone più autentiche. Non solo per la sua storia personale, ma per ciò che ha saputo rappresentare: la forza del tifo popolare, la tenacia di una donna che non ha mai smesso di sostenere i propri colori.
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