Paura nel Sud Italia per una forte scossa di terremoto che è avvenuta in mare, al largo della città di Reggio Calabria.
Nella notte tra il 15 e il 16 aprile 2025, esattamente alle 03:26 ora locale, un terremoto di magnitudo 4.8 ha colpito il Mar Ionio Meridionale, generando apprensione tra la popolazione del Sud Italia. La terra dunque continua a tremare nel nostro Paese, e in particolare nel Mezzogiorno, dopo lo sciame sismico che ha spaventato i Campi Flegrei e la scossa al largo del Gargano.

Il sisma è stato localizzato ad una profondità di 48 chilometri, con coordinate geografiche di 37.5578°N di latitudine e 16.0773°E di longitudine. L’epicentro è stato identificato in mare aperto, ma la scossa è stata avvertita chiaramente in numerose località costiere e interne. Che in Italia la terra tremi in continuazione lo testimoniano anche le 2 scosse di lieve entità avvenute nella notte nel Maceratese.
Cosa sappiamo della scossa di terremoto che ha colpito Reggio Calabria
Le vibrazioni telluriche sono state percepite in gran parte della Sicilia orientale, con particolare intensità nelle province di Catania, Messina e Siracusa. Anche la Calabria, in modo particolare la zona di Reggio Calabria, ha registrato la scossa, con numerose segnalazioni da parte dei cittadini svegliati nel cuore della notte. Il fenomeno ha suscitato timore, ma al momento non si registrano danni a persone o strutture.

Tra i grossi centri, Reggio Calabria è quello più vicino al terremoto, ovvero una settantina di chilometri, mentre ad esempio Messina si trova a 84 km dall’epicentro. Non ci sono comuni entro i 20 km dall’epicentro, ma la scossa ha chiaramente preoccupato la popolazione civile, svegliata nel cuore della notte da un boato, seguito dalle vibrazioni.
Sebbene non ci siano danni, in via precauzionale, il sindaco di Aci Sant’Antonio, nel Catanese, ha ordinato la chiusura temporanea delle scuole per la giornata del 16 aprile. La decisione è stata presa per consentire una verifica approfondita delle strutture edilizie, al fine di garantire la sicurezza degli studenti e del personale scolastico.
Preoccupazione per nuove scosse di terremoto
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha confermato la scossa attraverso la sua Sala Sismica di Roma, precisando che il terremoto è stato registrato nello Stretto di Messina, una zona ad alta sismicità storica. L’evento ha sollevato preoccupazioni per eventuali repliche, motivo per cui i sismologi dell’INGV stanno continuando a monitorare attentamente l’area per individuare eventuali scosse successive.

La paura è stata tanta, soprattutto in città come Messina, Catania, Siracusa e Reggio Calabria, dove la memoria – diretta o indiretta – di eventi sismici passati è ancora viva. Impossibile infatti non tornare con la mente al terremoto nello Stretto di Messina del dicembre 1908, che come ricorderà chi ha studiato la storia di questi eventi, non solo distrusse l’area, ma provocò uno tsunami fino addirittura a Civitavecchia.
L’episodio di stanotte ricorda quanto sia importante investire nella prevenzione sismica, attraverso il controllo delle infrastrutture, la formazione della popolazione e l’adozione di sistemi di allerta rapida. Fortunatamente, il terremoto non ha provocato conseguenze gravi, ma rappresenta sempre un campanello d’allarme che non va sottovalutato.