L’esonero di Thiago Motta ha scosso il mondo del calcio nella sosta per le nazionali, la Juventus ha affidato la panchina a Igor Tudor.
Il tecnico italo-brasiliano ha voluto dire la sua sull’addio ai bianconeri, senza però, per il momento, alzare nessun velo di polemica.

“Ho vissuto momenti intensi, affrontati sempre con la massima determinazione la volontà di migliorare ogni giorno. Ringrazio la proprietà per avermi dato la possibilità di fare parte di questo grande club, la dirigenza e tutti quelli che ci lavorano per avermi sostenuto nel lavoro quotidiano, i giocatori per l’impegno profuso fin dal primo giorno insieme. Auguro ai tifosi e alla Juventus il meglio per il futuro”, così ha parlato ai microfoni di Ansa Motta.
Il tecnico ha lasciato Torino con una media di 1.67 punti e con un totale di 18 vittorie, 16 pareggi e 8 sconfitte. Una media identica a quella raggiunta con il Bologna, ma dove non aveva avuto un calciomercato di oltre 200 milioni di euro. Dopo che i bianconeri sembravano rinati con 5 vittorie di fila in Serie A e -6 dalla vetta, nonostante le eliminazioni da Champions League e campionato, sono arrivati a decretare l’esonero i ko contro Atalanta 4-0 e contro la Fiorentina 3-0.
Thiago Motta da eroe a colpevole
La parabola di Thiago Motta alla Juventus è la piena dimostrazione di come vada estremamente veloce il calcio. L’estate scorsa era considerato il salvatore della patria, quello che avrebbe cancellato tre anni di niente, diceva la maggior parte dei tifosi della Vecchia Signora, di Max Allegri con il suo bel gioco e la sua voglia.

A Bologna aveva ottenuto una storica qualificazione in Champions League anche se beneficiando del quinto posto donato dal ranking. A Torino era partito forte con due 3-0 di fila a Como e Udinese, sembrava tutto bello quando sono iniziati ad arrivare tanti pareggi e di cui molti anche senza reti.
Le X contro Lecce, Parma, Cagliari e ancora Roma, Napoli, Fiorentina, Lazio, Milan, Inter e molti altri avevano parlato di una squadra che però non perdeva mai. Il 2025 era iniziato con la batosta in Supercoppa Italiana con due gol subiti nel finale dal Milan dopo che per lunghi tratti la squadra bianconera era rimasta avanti per 1-0 con gol di Kenan Yildiz.
Poi subito dopo cinque vittorie di fila di cui anche una da sogno in casa contro l’Inter, ma in mezzo l’eliminazione in Champions League contro il Psv, nonostante la vittoria dell’andata, e poi ancora il ko clamoroso in Coppa Italia contro l’Empoli che giocava praticamente con la Primavera. Fino a oggi e all’esonero.