Il ribaltone finale della sfida del “San Vito-Marulla” andato in scena martedì sera sta agitando le notti della tifoseria amaranto, che ormai assaporava il successo nel derby, seppur ottenuto con una prova sotto tono. Calcoli alla mano, se il match fosse terminato 0-1, la Reggina si sarebbe portata a sole 2 lunghezze dal Genoa secondo, mentre invece i due gol di Nasti nello spazio di 120 secondi hanno fatto scivolare Inzaghi e i suoi al quinto posto, superati anche dal Sudtirol. In tutto questo, prosegue la particolare statistica che vede la Reggina aver vinto nel girone di ritorno contro le squadre con le quali aveva perso all’andata (Ternana e Modena), perdendo invece contro le avversarie che aveva battuto (Spal, Sudtirol, Palermo, Pisa, Cittadella e Cosenza).
Enorme è l’amarezza per aver visto sfuggire il successo al fotofinish, subendo due gol in brevissimo tempo, ma in un derby calabrese non è la prima volta che accade. Oltre 21 anni fa, il 4 novembre del 2001, allo stadio “Ezio Scida” di Crotone, la Reggina di Franco Colomba riuscì a fare esattamente come il Cosenza un paio di giorni fa: andata in svantaggio nel corso della ripresa per il gol di Geraldi, la formazione amaranto iniziò un vero e proprio assedio alla porta pitagorica; risolutivo fu in quel caso l’ingresso dalla panchina di Julio Cesar Leon (così come lo è stato martedì sera per il Cosenza quello di Nasti). L’honduregno iniziò a mettere palloni in area a getto continuo, sempre più incisivi e pericolosi, finché l’ennesimo, al 90′, trovò sul secondo palo Erjon Bogdani che di testa trafisse il portiere Piazza. Sulle ali dell’entusiasmo, la Reggina si spinse ancora in avanti e al 93′, da corner calciato lungo arrivò ancora Leon a raccogliere dalla linea di fondo effettuando un contro-traversone che Stefano Casale in mezza rovesciata spedì all’incrocio dei pali. Un ribaltone che fece esplodere il settore ospiti dello “Scida” per una Reggina che veleggiava nelle parti altissime della classifica e che vincendo in quel modo un derby complicatissimo, dimostrò ancora di più di essere una delle favorite per il ritorno immediato in Serie A, che infatti avvenne appena 6 mesi più tardi.
Dopo più di 21 anni dunque il conto è stato pareggiato, la gioia insperata e inattesa di quel giorno a Crotone a fare il paio con lo sgomento, l’incredulità e il malumore scaturiti da quei due minuti di black-out a Cosenza.
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