Lo scorso weekend di Serie B si è rivelato fatale per ben tre allenatori, due licenziati praticamente al termine degli incontri di sabato, mentre per il terzo si è dovuto attendere l’inizio della settimana. Ascoli e Benevento hanno salutato rispettivamente Cristian Bucchi e Fabio Cannavaro, mentre il patron del Brescia Cellino ha tentennato un po’ prima di esonerare per la seconda volta in meno di due mesi Pep Clotet. Ad accomunare i tre allenatori subentrati è il loro passato con la Reggina.
A guidare l’Ascoli sarà Roberto Breda, 49 partite da tecnico degli amaranto tra il 2010 e il 2012 (a più riprese) e prima ancora, 2 anni e mezzo da allenatore della Primavera; il suo staff è composto dal vice Melidona, dai preparatori atletici Matarangolo, Paradisi e Salvatori, Aquilanti è l’allenatore dei portieri, Luzi il collaboratore tecnico. Sulla panchina del Benevento si è invece accomodato Roberto Stellone, predecessore di Filippo Inzaghi alla guida della Reggina, 18 partite da gennaio in poi lo scorso anno con un discreto bottino di punti, 25, sufficienti per centrare una tranquilla salvezza; i componenti dello staff tecnico sono Dagoberto Carbone, già allenatore della Primavera giallorossa, il quale svolgerà il ruolo di vice, il collaboratore tecnico Gennari, il preparatore atletico Riela, ma soprattutto il match analyst Carmelo Merenda, reggino e a sua volta ex Reggina.
L’opzione di un secondo ritorno di Aglietti sulla panchina del Brescia, dopo il brevissimo interregno che ha preceduto il ritorno di Clotet, non è stata presa in considerazione dalle Rondinelle, le quali hanno affidato la panchina ad un altro ex bomber amaranto: si tratta di Davide Possanzini, promosso dalla Primavera allenata fino a questo momento, dopo le esperienze degli anni scorsi da vice di Roberto De Zerbi in Italia, tra Foggia, Palermo, Benevento e Sassuolo, e Ucraina, dove ha maturato un’importante esperienza internazionale con lo Shakhtar Donetsk, fino allo scoppio della guerra un anno fa.
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