“Sono veramente stufo di questi arbitraggi, il rigore su Gagliolo è netto, è inconcepibile che il VAR non sia intervenuto, poi quello contro di noi lo hanno visto e l’espulsione di Majer non c’è.” Sono state queste le parole di un Filippo Inzaghi visibilmente irritato al termine di Palermo-Reggina, una partita nella quale gli amaranto hanno commesso degli errori che hanno pesato sull’esito del match, tanto quanto le discutibili decisioni adottate dal direttore di gara, Minelli di Varese, assistito in maniera poco felice dal VAR.
La netta trattenuta su Gagliolo praticamente sulla linea di porta giudicata regolare, un episodio per certi versi simile dalla parte opposta, reputato da rigore, assegnato dopo controllo VAR e con Majer che aveva appena ricevuto il secondo giallo (probabilmente eccessivo) che a quel punto avrebbe dovuto essere annullato. Il danno e la beffa. L’ennesima per una Reggina che oltre a pagare per i propri demeriti, ha certamente raccolto molto meno di quanto meritato a causa di valutazioni arbitrali che puntualmente danneggiano gli amaranto. “Sono molto stufo, devo essere sincero, – ha proseguito mister Inzaghi nella sua conferenza post-gara – l’errore ci può stare, si dice che alla fine si compensino, ma a noi non si compensa mai nulla, abbiamo 6 o 7 punti in meno a causa di scelte incomprensibili. Siamo una società appena nata e non ci lamentiamo mai, ma chiediamo rispetto; ci prendiamo le nostre colpe per i gol presi, non cerco alibi per nessuno, ma sono stanco per l’atteggiamento subito anche da parte del guardalinee che non mi degnava di uno sguardo, sono un uomo di calcio e accetto il risultato, ma non certi comportamenti.”
A ben vedere, di scelte incomprensibili avverse alla Reggina ne abbiamo già viste parecchie, la più recente prima degli episodi di Palermo era stata l’annullamento del gol di Canotto contro la Ternana, per fortuna ininfluente alla fine ma che sul parziale di 1-1 avrebbe potuto pesare come un macigno. Un gol che anche il designatore degli arbitri Gianluca Rocchi ha reputato regolare, parlando di un doppio errore di valutazione da parte di arbitro (Piccinini) e VAR (Abisso).
Quello annullato a Canotto contro la Ternana, per una posizione di fuorigioco ritenuta attiva nonostante la svirgolata di Mantovani, fa il paio con un altro episodio, sicuramente il più eclatante, costato alla Reggina due punti contro il Benevento: il gol del pareggio di Acampora all’82’ con Capellini sulla traiettoria mentre si alza da terra, evidente elemento di disturbo per Ravaglia (per non dimenticare che il primo gol dei campani arriva da un corner assegnato per errore, poiché si trattava di una rimessa da fondo campo).
Forse è vero, la Reggina in questo momento non è brillante come qualche mese fa, le avversarie la conoscono meglio, alcuni calciatori hanno subito un calo di forma da mettere in preventivo nel corso di una stagione, ma resta pur sempre una squadra che a sprazzi gioca e sa giocare, riuscendo anche ad ottenere quello che era l’obiettivo primario, ovvero divertirsi e far divertire. E poco male se talvolta ciò non riesce, in fondo in campo ci sono pure gli avversari. Solo che, se alle proprie colpe si è costretti ormai pedissequamente a sommare le controverse decisioni arbitrali, diventa tutto più difficile.
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