Il tecnico amaranto Filippo Inzaghi è intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, raccontando il percorso che lo ha condotto la scorsa estate a Reggio Calabria.
“Venire qui è stata una scommessa, qualcuno mi suggerì di non accettare, la svolta arrivò con la telefonata del presidente Cardona e l’arrivo a Formentera del patron Saladini, riaccendendo il mio entusiasmo. Amo le piazze del sud, mi nutro dell’affetto della gente e credo che i tifosi apprezzino il fatto che io dia tutto me stesso.”
Il percorso compiuto dalla sua Reggina nel girone di andata era imprevedibile alla vigilia, ma il secondo posto attuale non deve portare pressioni e tentar non nuoce, come affermato da Inzaghi: “Ho accettato di lavorare su un progetto triennale, siamo secondi ma non dobbiamo avere pressioni, sono altre le squadre costruite per vincere; abbiamo vinto 11 partite, significa che qualcosa d’importante è stato fatto, ma dobbiamo completare il percorso al ritorno. Ad aprile vedremo a che punto saremo arrivati e ci porremo un obiettivo, proviamoci ma senza assilli, squadra, società e pubblico ci sono, dovremo farci trovare pronti.”
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