Affiancato in conferenza stampa dal neo patron amaranto Felice Saladini, si è presentato quest’oggi al “Granillo” in conferenza stampa il nuovo presidente della Reggina, Marcello Cardona. Non una persona qualunque dunque alla guida del club in questo nuovo corso: reggino purosangue ed ex arbitro professionista con tanti anni di carriera in Serie A, ma anche importante personalità a livello istituzionale dato il suo prestigioso ruolo di Prefetto.
Ad aprire la conferenza il patron Saladini, che nell’introdurre il nuovo presidente si è così espresso: “Sono qui per rispettare l’impegno di creare una struttura solida e competitiva per questo club. Possiamo aspirare a grandi traguardi e dare a Reggio quel che merita, soprattutto a livello di trasparenza. Sto scegliendo le persone giuste per la creazione del CDA, un team di professionisti che avrà in Marcello Cardona il presidente, uno sportivo ma anche un importante rappresentante delle istituzioni, penso che non avrei potuto dare niente di meglio a questa città , in questo percorso di rinnovamento.”
Prendendo la parola, il neo-presidente Cardona si è presentato rimarcando a più riprese l’importanza della trasparenza che questo club dovrà mantenere come principio di base, mentre sul piano sportivo conterà soprattutto divertirsi e far divertire i tifosi: “Ringrazio Saladini per aver pensato a me per questo ruolo, è un onore essere il presidente della Reggina; visto il mio ruolo istituzionale, mi accompagno sempre a persone serie e dai grandi valori morali, non è un caso quindi se il nostro incontro ha sortito questo risultato. Ho avuto una visione emozionante di quel che sarebbe stato, ho accettato la proposta perché io, come tanti altri reggini che vivono e lavorano lontano, ho le mie radici a Reggio, sono partito da qui, come tanti professionisti che hanno reso grande l’Italia.”
Cardona ha poi parlato del suo legame con la Reggina, iniziato tanti anni fa, da bambino: “Nel 1965 mio padre mi portò a vedere Reggina-Tevere Roma, vincemmo 1-0 con gol di Valsecchi; a fine stagione festeggiammo la promozione in B. Il presidente era Oreste Granillo, un uomo straordinario che conoscevo bene abitando vicini. Portava con sé sempre un’aria positiva, era sempre presente e il suo era un atto d’amore, generava passione nella squadra e intorno ad essa. Il trio Benedetto-Foti-Dattola riuscì a consolidare una realtà sportiva portandola in alto, senza dimenticare Mimmo Praticò, che già allora era con quei tre, ma che con un gesto folle d’amore prese la squadra dopo il fallimento. Per me è un’occasione storica, posso fare qualcosa di bello e mettere a disposizione la mia esperienza per la mia gente, per la città e per questa squadra. Sono venuto qui per vivere un sogno, penso che per tutti noi sia arrivato il momento di ricominciare a sognare.”
Attraverso le domande dei giornalisti, il patron Saladini ha rimarcato l’importanza di una condivisione d’intenti tra società , stampa e istituzioni, con l’obiettivo primario di “riportare allo stadio le famiglie, far divertire i tifosi attraverso il gioco della squadra e far tornare l’Italia a parlare di noi, perché questo territorio ha voglia di riscatto. Il prossimo passo sarà quello di definire il CDA, i conti della società dovranno essere in ordine, il tutto nella massima trasparenza. Ci stiamo inoltre già muovendo per quanto concerne il lato tecnico. Sarà importante smettere di pensare al passato e guardare solo al futuro.”
Domande anche e soprattutto nei confronti del nuovo presidente, che ha sottolineato l’importanza del dialogo tra le parti: “Ci sarà apertura e rispetto, vivremo normalmente e si parlerà come si è sempre fatto tra amici. In fondo siamo gente semplice. La proprietà mi ha chiesto quanto costo, ma il mio operato sarà gratuito, lavorerò per la gente. Chiunque arriverà qui, dovrà avere per prima cosa voglia di divertirsi e divertire, perché i tifosi possono essere contenti anche dopo una sconfitta, se la squadra ha fatto del suo meglio. Nel passato della Reggina sono state fatte cose importanti; bisogna prendere esempio con la massima umiltà , imparare e lavorare, consapevoli che stiamo partendo da zero.”
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