Quella che vedrà di fronte rossoneri e nerazzurri è una partita “da dentro o fuori”
Siamo solo ai primi di novembre e alla 12a giornata di Serie A, è vero, eppure per Milan e Inter è già tempo di verdetti quasi inappellabili. Sì perché domenica sera le due squadre di Milano saranno impegnate in un derby della Madonnina che conta tantissimo, se non tutto. Non lo diciamo noi ma lo dice l’attuale classifica: se il Diavolo vincerà continuerà nella sua marcia trionfale verso lo scudetto a braccetto con il Ciuccio, condannando di fatto i campioni d’Italia in carica a lottare per ottenere nient’altro che la qualificazione alla Champions League, mentre se sarà il Biscione a vincere ecco che avrà ancora qualche speranza di acciuffare la vetta che oggi dista ben 7 punti. A livello puramente numerico non sembrerebbero tantissimi, ma vedendo come corre questo Milan (e questo Napoli) cominciano a essere importanti. Stando così le cose, domenica sera vi consigliamo di non prendere impegni, o di disdire quelli che avete preso in precedenza, perché Milan-Inter ha tanto da raccontare. Forse non nel caso in cui le protagoniste della stracittadina dovessero pareggiare, allora tutto rimarrebbe come prima, o, meglio, l’unica formazione ad approfittarne sarebbe il Napoli che consoliderebbe il primato, ma questa è un’altra storia che c’entra poco e nulla con quello che si appresta a essere più di un semplice derby.
Qui casa Milan
Partiamo col dire qualcosa sullo stato di salute delle due contendenti. Ovviamente inizieremo con il Milan, non solo perché precede in classifica l’Inter ma anche perché ospiterà il derby. Il Milan sta benissimo, inutile da girarci intorno, perché sta dimostrando di essere una formazione sempre sul pezzo e abile nel non perdere mai la testa, nemmeno quando si presentano le difficoltà più insormontabili. Pensate ad esempio a come è riuscito a raddrizzare le gare disputate contro Verona e Bologna, e vi risulterà chiaro dove vogliamo andare a parare. E il bello è che nonostante le tante e continue assenze il gruppo di Pioli dimostra di saper giocare a calcio sempre e comunque. Cambiano gli uomini e il risultato non cambia perché i 3 punti sono all’ordine del giorno! Anche contro la Roma, al di là delle polemiche arbitrali, abbiamo avuto il piacere di vedere il solito Diavolo vincente e molto quadrato, e soprattutto un Ibrahimović che a 40 anni è ancora decisivo. E potrebbe esserlo anche contro l’Inter, sua vittima sacrificale. Con un Tonali finalmente padrone del centrocampo e con un Kjær che in difesa giganteggia, in casa Milan ci sarebbe di che festeggiare anzitempo. Poi in una partita come il derby potrà anche succedere di tutto, ma i rossoneri quest’anno ci sono e sono pronti a giocarsela con tutti, anche con l’Inter di Inzaghi.
Qui casa Inter
In casa Inter si respira un’aria piuttosto leggera e salubre, perché le cose stanno girando per il verso giusto. Dopo la brutta e strana sconfitta contro la Lazio, ecco che mister Inzaghi è riuscito a ricompattare l’ambiente, che ha dato belle risposte sul campo in occasione delle vittorie contro Sheriff e Udinese. Contro i bianconeri, in particolare, la squadra è sembrata finalmente ben messa in campo – tranne negli ultimi 10 minuti dove è successo davvero di tutto – soprattutto in difesa, dove il trio Bastoni-Škriniar-de Vrij è tornato a essere quel muro insuperabile di contiana memoria. Molto bene poi a centrocampo Barella, giocatore totale e imprescindibile per gli equilibri nerazzurri, e con lui Brozović, abile tessitore della manovra in uscita direttamente dalla prima linea. Altre note liete sono Correa, decisivo con la sua doppietta contro l’Udinese, e Džeko, “aggraziato” regista d’attacco capace di risultare letale, soprattutto a San Siro, anche oggi che ha superato i 35 anni di età. Insomma per lui il tempo non sembra passare mai, così come non sembra passare per il collega di reparto Ibrahimović. Saranno loro a decidere il derby della Madonnina domenica sera? Molto probabile, anche se tutti i 22 che scenderanno in campo potenzialmente potrebbero fare la differenza.
La classifica dice quasi tutto
Quella di domenica sera è più di una semplice stracittadina tra due squadre certamente in forma, perché in ballo c’è lo scudetto; se l’Inter dovesse perdere contro il Milan andrebbe a -10 dalla vetta e addio scudetto, mentre se il Milan dovesse vincere contro l’Inter proseguirebbe la sua marcia scudetto. Dunque siamo di fronte a un match che ha un’incredibile importanza, nonostante cada appena alla 12a giornata di campionato, non solo per gli stessi contendenti ma anche per i principali bookmakers. Tra questi OddsChecker fa la comparazione delle quote di tutte le partite di Serie A, indispensabile per tutti noi per capire come sono messe le squadre che giocheranno oltre il 90° minuto per vincere. Poi, chiaro, basterà il colpo di un campione o un episodio favore/sfavorevole (dipende da che parte lo si osserva) e le quote cambieranno improvvisamente. Ed è forse quello che si aspettano i tifosi delle due formazioni o gli amanti del bel calcio, e non certo gli scommettitori che assisteranno a questa bellissima gara con non poca ansia.
4-2-3-1 vs 3-5-2
Milan-Inter non è solo una partita spettacolare ma è anche una “guerra di moduli”; i rossoneri giocheranno ancora una volta schierandosi con un 4-2-3-1, mentre i nerazzurri risponderanno disponendosi con il classico 3-5-2. Numeri privi di significato e nulla più? Dipende dall’interpretazione che ne daranno i protagonisti in campo; se l’Inter riuscirà con i 5 della mediana a chiudere ogni spazio al Milan, allora in quel caso potrebbe anche aggiudicarsi la partita. Perché mai? Perché secondo noi la partita si vincerà proprio lì sulla mediana. Diversamente, se il Milan con il duo Kessié-Tonali riuscirà a far girare a vuoto l’Inter, l’ennesima vittoria a tinte rossonere appare scontata. Dobbiamo dunque fare attenzione solo ed esclusivamente a quella zona del campo? No ovviamente, perché, come detto, basta anche solo un colpo di un campione oppure un episodio, speriamo privo di polemiche, ed ecco che il derby della Madonnina avrà il suo vincitore. Il bello del calcio, dove tutto può succedere, è anche e soprattutto questo. Dunque non ci resta che aspettare domenica sera.
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