La Reggina passa anche al “Renato Curi” infliggendo al Perugia la seconda sconfitta in campionato, tre punti sui quali c’è il marchio a fuoco di Galabinov e Bellomo che decidono il risultato nel primo tempo.
Un paio di sortite umbre nei primi minuti ma al 5′ è la Reggina a trovare il vantaggio a freddo sull’asse Bellomo-Galabinov: cross del fantasista barese e il bulgaro di testa gira in rete da distanza ravvicinata, cogliendo di sorpresa la difesa di casa. La squadra di Alvini prende per un certo frangente il controllo del match riversandosi nella metà campo amaranto a caccia del pari, generando alcune mischie insidiose in area; doppia opportunità per Matos, prima con un tiro da fuori, poi con un colpo di testa da pochi passi, palla alta in entrambi i casi. A metà tempo Bellomo ispira Rivas in verticale, velenoso diagonale dell’honduregno parato dal portiere umbro. Partita giocata a ritmo alto da entrambe le squadre, con gli amaranto che riescono a tenere gli avversari lontani dalla porta di Turati; padroni di casa costretti a cercare soluzioni dalla distanza. Quella che si vede in campo è una bella Reggina, equilibrata e reattiva, che al tramonto del primo tempo trova il raddoppio al termine di un’azione sontuosa: Bellomo va via centralmente, apre a sinistra per Rivas che serve sulla sovrapposizione Di Chiara; il terzino replica quanto fatto contro il Parma, servendo dal fondo nel cuore dell’area di rigore, dove dopo una deviazione la sfera finisce tra i piedi di Bellomo, il quale non può fallire l’occasione. Il fantasista amaranto non andava in gol dal match vinto a dicembre 2020 contro la Reggiana, il cui allenatore era proprio il tecnico umbro Alvini. All’intervallo la Reggina arriva sul doppio vantaggio.
Nella ripresa Aglietti propone subito la novità Cortinovis al posto di Rivas ma la prima vera palla-gol arriva ancora sull’asse Bellomo-Galabinov, quando al 53′ si prova a replicare quanto fatto in avvio di gara, stavolta però il centravanti amaranto è disturbato da Zanandrea e il suo colpo di testa termina sul fondo. La risposta del Perugia arriva dopo un paio di minuti con un insidioso tentativo in rovesciata da parte di Segre, palla di poco a lato. Alvini cerca di scuotere i suoi all’ora di gioco con un triplo cambio che ridisegna la squadra, inserendo Burrai, Falzerano e la Bestia Nera amaranto Carretta, in gol 4 volte contro la Reggina con le maglie di Matera e Cosenza. Tuttavia il calciatore del Grifone è costretto a lasciare il campo dopo 4′ per infortunio, al suo posto Murano. Aglietti risponde con la consueta staffetta Laribi-Ricci con l’ingresso dell’ex Sassuolo; poi è il turno di un dolorante Bellomo lasciare il campo, al suo posto Hetemaj che va ad irrobustire la mediana. Il Perugia cerca di trovare sbocchi sulle fasce, mettendo palloni insidiosi nel cuore dell’area di rigore, ma la difesa amaranto è attenta e ancora una volta solo dalla distanza De Luca e compagni provano ad impensierire un Turati sempre lucido. Nel finale ultimo doppio cambio per Aglietti con Montalto e Lakicevic per Galabinov e Loiacono, forze fresche per condurre fino in fondo una partita gestita con intelligenza e parsimonia dall’inizio alla fine, grazie anche al vantaggio-lampo. Assedio finale disperato da parte degli umbri contro una Reggina asserragliata in area di rigore a protezione del doppio margine. Gli ultimi pericoli per Turati arrivano nel recupero dalla punizione di Burrai alta di poco e dal tiro di De Luca che sfiora il montante.
Esulta la Reggina al triplice fischio ottenendo la terza vittoria consecutiva in campionato, un filotto che proietta gli amaranto al secondo posto in classifica con il Benevento, ad appena due lunghezze dal Pisa capolista.
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