Tre anni e mezzo al comando del timone, dopo un passato in dirigenza. Mimmo Praticò, artefice insieme ad un altro gruppo di imprenditori della ripartenza post-fallimento, ha detto la propria sull’immediato presente della Reggina.
“Nicolas andrebbe riconfermato-si legge nello speciale odierno a cura della Gazzetta del Sud-. Il brasiliano ha dato tranquillità al reparto arretrato sfoderando prestazioni di livello. La società dovrà intervenire anche per rinforzare la retroguardia, acquistando due calciatori di categoria. Interventi dovranno essere fatti anche a centrocampo e in attacco. Serve un bomber da 15-20 gol per diventare competitivi. Il mercato è lungo e sono convinto che la rosa sarà irrobustita”.
Capitolo Baroni. “L’allenatore è riuscito a rimettere le cose a posto portando il gruppo a un passo dai playoff. Lo scorso dicembre la Reggina occupava il terz’ultimo posto in classifica, ma l’ambiente non si è disunito. Complimenti a tutti, anche perché i numeri hanno certificato che il lavoro svolto dal tecnico è stato eccellente. Non lo conosco personalmente, ma credo sia la persona giusta al posto giusto”.
La strada verso il ritorno in massima serie. “Sarei felice se gli amaranto tornassero in A, ma il percorso è ancora lungo. Il Monza, pur avendo fior di giocatori, non è riuscito a conquistare la promozione. Nel torneo cadetto i nomi a effetto contano poco o nulla. In finale è andato, infatti, il Cittadella, che ha puntato sulla continuità , senza rivoluzionare l’organico”.
A proposito di flop e nomi altisonanti, questo il giudizio dello storico dirigente in merito a Menez. “Le qualità del transalpino non si discutono. Menez avrebbe dovuto rappresentare la ciliegina sulla torta, e invece, così non è stato. Non avrei sostenuto un peso economico simile con la situazione generale che stiamo attraversando. La pandemia ha influito sui bilanci del club e mi auguro di rivedere sugli spalti, dalla prossima stagione, i nostri sostenitori”.
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