Tredici anni al Cittadella tra settore giovanile e prima squadra, prima di sedersi sulle panchine di Pro Vercelli, Livorno, Avellino e Padova. Claudio Foscarini, attualmente fermo ai box, è stato tra i principali artefici della favola granata.
Il tecnico, ha detto la sua sul torneo cadetto, ai microfoni di TMW Radio, partendo dai meriti della capolista Empoli. “Spesso si sottovalutano le società - si legge su tuttomercatoweb.com-, si pensa sempre e solo a giocatori e allenatori. Ma la capacità dell’Empoli di vedere, di essere lungimirante, di cadere anche, ma partono sempre con le idee chiare senza sbilanciare più di tanto il proprio budget. Hanno una proprietà saggia che sa valutare tutto, dai giocatori all’allenatore: con Dionisi sono stati coraggiosi nella scelta, fondamentale. Certezze non ce ne sono però, se non che l’Empoli ha grandi percentuali di raggiungere il suo obiettivo“.
Proseguendo, Foscarini ha citato anche la piazza reggina. “Modelli come Cittadella, Chievo, Empoli sono un po’ particolari, soprattutto nelle prime due realtà non esistono le pressioni della piazza per fare subito il salto di categoria. Però così si può fare in tante buone piazze, io guardo alla solidità economica e progettuale: penso a Vicenza, a Pisa, a Frosinone, al Pordenone. O ancora il Venezia, la Salernitana… E poi ci sono invece piazze come Reggina e Brescia cui la B va stretta, e ti chiedono qualcosa in più“.
Sul flop Monza e sulla volata Lecce-Salernitana. “Se penso alla squadra che ha il Monza mi viene il mal di testa e da chiedermi come mai una squadra tra le più complete della categoria abbia certe problematiche. Quando mancano risultati e successi le problematiche diventano enormi, ma dico che a monte forse andavano fatte altre valutazioni, non serviva forse così tanto. Lecce o Salernitana? Sono amico di Castori ma do qualcosa in più al Lecce”.
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