Decisivo. Ancora una volta, per l’ennesima volta. German Denis, diventato il miglior marcatore straniero nella storia della Reggina, ha raccontato le proprie emozioni ai microfoni della Gazzetta del Sud.
“Il gol col Chievo è stato uno dei più belli- si legge-ma anche dei più importanti, perché ci ha consentito di raggiungere un pareggio tanto voluto quanto sofferto. Ma la rete più importante è stata quella di Pescara. Siamo andati lì per prenderci la vittoria ma allo stesso tempo eravamo consapevoli che la stagione poteva prendere una piega bruttissima, se le cose fossero andate male”.
Il dna argentino, sinonimo di lotta e temperamento. “Chi cresce in Argentina inizia a conoscere le difficoltà della vita fin da bambino, e quando diventa calciatore sa che per giocare in certi campionati ci vogliono soprattutto carattere e personalità”. In prima fila dopo i rigori sbagliati con Cosenza e Spal, dietro le quinte dopo la prodezza contro i clivensi. “Penso che le vittorie devono essere godute e festeggiate da tutti, mentre nelle sconfitte è giusto che siano soprattutto i giocatori più esperti a prendersi le proprie responsabilità ed a metterci la faccia”.
Presente, futuro ed obiettivi. “Adoro questa gente e questa città. Di sicuro resterò qui anche il prossimo campionato, visto che ho un altro anno di contratto. Subito dopo vedremo, se c’è un progetto a lunga scadenza potrei restare. A Reggio Calabria, io e la mia famiglia ci sentiamo come se fossimo a casa. Ancora non ho pensato al ritiro, anche se a 39 anni è giusto cominciare a ragionare anche in ottica futura. Mi piacerebbe allenare i ragazzini, per mettere al loro servizio l’esperienza accumulata in tutti questi anni”.
Quando gli viene chiesto se la Reggina è tra le squadre più danneggiate dalla mancanza di pubblico, El Tanque non ha dubbi. “Sono d’accordissimo. Nella vittoria della Lega Pro, il loro ruolo è stato fondamentale”.
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