Contro il proprio passato. L’oramai classica espressione di ‘ex di turno’, divenuta un’etichetta comune nel mondo del calcio, è di quelle che racchiudono passato e presente di un calciatore/allenatore, tra ricordi, curiosità e, perché no, anche sentimenti. Perché affrontare una squadra della quale si è vestita la maglia, per un motivo o per l’altro, non renderà mai la stessa partita come tutte le altre.
In Reggina-Chievo Verona, ad esempio, a vestire i panni da ex (gialloblu), sarà il fantasista amaranto Nicola Bellomo, tra gli uomini più in forma dell’attuale scacchiere di mister Baroni. Per ripercorrere il suo (breve) cammino in quel di Verona, bisogna però riavvolgere il nastro di ben sei anni e nove mesi, ovvero al periodo in cui il club clivense riscattò integralmente il cartellino del giocatore (prima in comproprietà con il Bari, al quale venne ceduto l’ex amaranto De Falco, e poi con il Torino) in vista dell’edizione 2014/15 della massima serie.
Giunto alla corte di Eugenio Corini (poi sostituito da Rolando Maran) all’età di 24 anni, Bellomo totalizzò sei presenze ed un assist nei suoi sette mesi in maglia gialloblu, prima del trasferimento in prestito al Bari nel mercato invernale. Il suo esordio con la maglia veneta, tuttavia, arrivò sin dalla prima uscita stagionale degli scaligeri, arrivata in coppa Italia contro il Pescara di…Marco Baroni, attuale tecnico dei calabresi che vide entrare in campo l’allora numero 63 ad appena un minuto dalla fine (con la gara sul punteggio di 1-0 per gli abruzzesi).
Qualche mese dopo, invece, arrivò anche l’esordio in massima serie (già assaporata l’anno prima con il Torino) con la maglia del Chievo, perlopiù in un contesto tutt’altro che ‘banale’. Corini lo gettò nella mischia a San Siro, ad 8′ dalla fine di un Milan-Chievo saldamente fermo sul 2-0 ed illuminato dalle giocate di un certo Jérémy Ménez, al quale oggi contende una maglia da titolare in riva allo Stretto a suon di prestazioni positive e assist vincenti. Un po’ come quello su punizione, indirizzato verso la testa di Pellissier, che valse la vittoria in extremis contro il Cesena.
Fu l’unica volta in cui uscì dal campo vittorioso con quei colori addosso, gli stessi ai quali è legata la sua ultima esperienza in Serie A…
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