La scelta del nuovo dg, gli sforzi fatti per mandare avanti il progetto Reggina nonostante il crollo dell’economia dovuto al Covid, la gestione del Sant’Agata, l’addio con Tempestilli. Nel giorno della presentazione di Giuseppe Mangiarano come nuovo direttore generale amaranto, il Presidente della Reggina Luca Gallo ha fatto luce su svariati argomenti.
Di seguito, tutte le dichiarazioni del massimo dirigente.
LA VOLTA BUONA…Sono molto contento di presentare il dottor Mangiarano come nuovo direttore generale della Reggina. Permettetemi la battuta, speriamo sia la volta buona (sorride, ndr). Una figura ulteriore per il settore giovanile? No, non c’è questa intenzione, non ci ho pensato ma non credo che succederà . La scelta? E’ una persona molto competente, me ne hanno parlato tutti molto bene, e chi me ne ha parlato bene sono persone piuttosto in vista nel calcio italiano; da loro è partito l’input, io sono andato a verificare personalmente. Il primissimo contatto che ho avuto col dottor Mangiarano, è avvenuto attraverso il dottor Fabio De Lillo, che ringrazio per aver fatto le prime presentazioni.
LE BASI CI SONO-Creare giocatori dal settore giovanile, che poi diventino importanti per la prima squadra? Siamo certamente più vicini all’obiettivo, rispetto a qualche mese fa. Non abbiamo sprecato tempo, quello che ha fatto Tempestilli a partire da questa estate è stato un ottimo lavoro a livello di settore giovanile. Il Covid ha reso questa annata particolare, ma le basi organizzative sono a buon punto. adesso bisogna costruirci sopra. Ci vuole tempo, il settore giovanile è un laboratorio dove si cerca di crescere calciatori che possano essere importanti sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista sentimentale. Prima non c’era quasi nulla, adesso siamo a buon punto e arriveremo a dei buoni risultati.
AVANTI CON LE PROPRIE FORZE-Sono soddisfatto di Baroni, è un ottimo tecnico. Si vede anche dai risultati, dai punti incamerati. La campagna acquisti? Abbiamo preso calciatori chiesti dall’allenatore. Si può sempre fare di più, ma permettetemi di puntualizzare una cosa che non ho fatto mai: la parte economica del calcio è in condizioni drammatiche. Consentitemi di dire che l’ultimo biglietto la Reggina 1914 l’ha venduto un anno fa, contro il Monopoli. Ciò significa che la Reggina 1914 è un anno che non incassa né dai biglietti e né dagli abbonamenti. Quando vai a parlare con uno sponsor, ti dice che la sponsorizzazione deve farla a stadio chiuso, e quindi ti dà un quinto di quello che avrebbe potuto investire qualche tempo fa. La Reggina quest’anno è andata avanti con i soldi miei, personali, e con quelli che sono gli incentivi della Lega o di Dazn, con questi ultimi che vanno a coprire una piccolissima parte. Io parlo per me, ma umilmente estendo questo discorso anche ad altre squadre. Non ci sono entrate, questo credo che sia un aspetto da rimarcare. Si fa campagna acquisti e si porta avanti una società , con le forze personali. Magari avrei potuto fare di meglio, magari avrei potuto fare di peggio. Magari ci sono società che non hanno problemi di questo tipo, o magari ce li hanno fino a un certo punto, ma non possiamo chiudere gli occhi e fare finta che tutto questo non esiste. Se ho offeso qualcuno nel dire questo, mi dispiace, ma è l’amara verità …
L’INCONTRO CON TOTTI-Al di là del piacere personale che ho avuto nell’ospitare Francesco Totti, ho visto altre persone che hanno una società di scouting. Con Francesco c’è stato un riverbero a livello mediatico, come è naturale. La Reggina è aperta a qualsiasi cosa di utile, per la costruzione tecnica di una società e per acquisire giovani sui quali investire per il futuro.
L’ADDIO CON TEMPESTILLI-La gestione Tempestilli è stata buona, ha fatto il suo lavoro egregiamente, prima a livello della gestione logistica del Sant’Agata e della gestione del settore giovanile, e poi nei tre mesi da direttore generale. Poi c’è stato un distacco che ha portato alle sue dimissioni, sicuramente tra me e lui c’erano delle divergenze caratteriali e quindi ognuno è andato per la sua strada. Succedono queste cose, sia nella vita privata che nel lavoro. Non sono un presidente che si mangia i direttori generali (ride, ndr). Con Iiriti mi sento ancora, siamo in ottimi rapporti, mentre Gianni fa il general manager nelle mie società .
SANT’AGATA, PAGATA L’INTERA ANNATA-Al Sant’Agata lavorano sedici manutentori, quattro guardie all’entrata, il personale di amministrazione e di mensa. A queste persone, vanno aggiunte anche quelle dei due store. In tutto parliamo di una sessantina di persone, che lavorano all’interno della Reggina e che non fanno parte del parco tecnico. Tutte persone che prendono il loro stipendio regolarmente, checché se ne dica. Il Sant’Agata non me lo danno gratis, proprio ora ho pagato l’intera annata: primo pagamento cash, poi una fideiussione di pari entità . Parliamo di una cifra elevata, sento gente dire che sa tante cose, ma evidentemente non le conosce bene. Sono tante le cose a cui la Reggina sta facendo fronte, anche se il tifoso comune vede il mercato come primo impatto.
SISTEMA CALCIO, MANCA UN FRONE COMUNE-Io sono nuovo nel sistema calcio, ho fatto soltanto un anno di C e uno di B. Il mondo del calcio, sotto il punto di vista dell’emergenza, non è diverso da altri settori, dove ognuno pensa per sé. Considerando l’importanza ludica, i sentimenti e le emozioni che crea il calcio soprattutto in un momento così delicato, dovremmo fare tutti quanti fronte comune. Se tutti quanti facessimo capire l’importanza che ha per la gente un sorriso nel vedere la partita, o anche la sana rabbia per un pallone che non entra, probabilmente qualcuno si accorgerebbe del valore che ha il calcio in Italia. Ognuno però pensa per se, tira acqua al mulino suo, e quindi resti al palo. Si parla di tutto tranne di trovare un modo per riaprire gli stadi, mentre le metropolitane e gli autobus sono pieni zeppi.
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