La vittoria di Pescara, il prossimo impegno con l’Entella, il calciomercato. Ai microfoni della Gazzetta del Sud, il direttore generale Antonio Tempestilli ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda l’imminente futuro degli amaranto.
Di seguito, le sue dichiarazioni.
IL COLPO DI PESCARA-Sfoderata una prova di alto livello. In altre circostanze, pur creando tanto, non siamo riusciti a fare punti. Contro Frosinone e Salernitana meritavamo di più per le occasioni create. Il calcio dà e toglie. Quando giochi bene i risultati, alla lunga, ti premiano. Ad eccezione di qualche partita, le prestazioni ci sono sempre state. Nessuno ci ha messi sotto in maniera evidente e con un po’ più di fortuna potevamo avere un’altra classifica. Esorcizzata la sindrome dei secondi tempi? Spero di si. Nella ripresa all’Adriatico abbiamo velocizzato la manovra, merito anche dell’allenatore, bravo nel cambiare in corsa. Dobbiamo tirarci fuori dalla zona pericolo, rimango fiducioso. Il pessimismo non mi appartiene.
L’ENTELLA ALL’ORIZZONTE-L’Entella, nonostante il ko di Reggio Emilia, resta una compagine ostica dalle discrete individualità. Non ci possiamo permettere il lusso di passi falsi. All’andata a Chiavari fummo beffati nel finale. L’imprevedibilità rende sempre il campionato di B emozionante. Non esistono avversari abbordabili. L’Ascoli che espugna Lecce è l’esempio più lampante.
IL MERCATO- L’obiettivo era migliorare la rosa e crediamo di esserci riusciti. Va dato merito al presidente, che ancora una volta ha dimostrato di essere innamorato della Reggina. Un plauso anche a Massimo Taibi, che ha operato in sinergia con il tecnico. Baroni ha dato le indicazioni e sono arrivati giocatori funzionali al suo credo tattico. Gasparetto e Rossi, pur avendo avuto delle richieste, hanno preferito rimanere. Si stanno allenando regolarmente, anche se non rientrano nel progetto del mister. Vasic dovrebbe tornare in Svezia.
MENEZ ED I TIFOSI-Menez tuttofare? L’atteggiamento è quello giusto. Baroni continua a spronarlo, deve continuare così. La riapertura degli stadi sarebbe una boccata d’ossigeno per i club che hanno subito enormi perdite. Non vediamo l’ora, le porte chiuse penalizzano lo spettacolo.
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