“La squadra dell’anno scorso non doveva essere stravolta”. E’ questa una delle critiche più ricorrenti, riguardo la deludente partenza degli amaranto nel torneo cadetto. Di sicuro, in questo momento il campo dice che di errori ne sono stati commessi, e come già detto e ripetuto, vanno equamente distribuiti tra tutte le componenti. Nessuna esclusa. Ma quella del “gruppo vincente colpevolmente smantellato”, altro non è che un falso mito.
Prima di addentrarci nell’analisi, va fatta una premessa fondamentale. La cessione di Sounas, ai nostri occhi rientra tra gli errori di cui sopra (possiamo dirlo col “senno del prima”, visto che lo abbiamo fatto notare quando addirittura l’addio del centrocampista greco non si era concretizzata), ed allo stesso tempo lo anche Corazza avrebbe meritato una chance in B, soprattutto alla luce delle enormi difficoltà che sta avendo il reparto avanzato amaranto. Riguardo le altre mancate conferme dell’eroico gruppo che ha riportato Reggio in B, si tratta di valutazioni soggettive.
Ad essere oggettivo invece, è il fatto che quella squadra non è stata smembrata. Lo dicono i numeri e le presenze dello scorso anno. Il blocco che ha dato vita alla formazione titolare dello scorso anno, era composto nell’ordine da Guarna, Loiacono, Bertoncini, Blondett, Rossi, Rolando, Garufo, De Rose, Bianchi, Sounas, Liotti, Bresciani (la stagione del validissimo esterno di proprietà del Livorno, è finita con largo anticipo, visto il grave infortunio) Rivas, Bellomo, Reginaldo, Denis e Corazza.
Il totale, è di diciassette calciatori, ben dieci dei quali sono stati confermati (otto erano tutti titolarissimi, almeno da gennaio in poi).. Il numero delle conferme, con riferimento all’organico sale a tredici, visto che comprende anche Farroni, Gasparetto e Mastour. Un numero che probabilmente sarebbe stato maggiore, ma alcune cessioni, così come detto a più riprese sia da Toscano che da Taibi, è stato dovuto ad una lista over che non consente di inserire più di diciotto elementi. Sulla cifra complessiva degli addii, pesano dunque le ulteriori partenze (ben otto), di calciatori che avevano trovato poco spazio.
Ma c’è un altro dato che non lascia adito ad interpretazioni, ovvero quello inerente l’undici titolare. Il vero ribaltone rispetto al recente passato, è stato registrato solo domenica scorsa, contro il Pisa, con ben otto undicesimi composti da nuovi acquisti. Fino a domenica scorsa, invece, la Reggina di Toscano si è presentata in campo con almeno sette undicesimi (a Salerno erano otto) della formazione 2019/2020.
Nel calcio, si sa, i numeri sono importantissimi. Sono proprio i numeri a dire che la Reggina stavolta è partita male, ma allo stesso tempo dicono che le cause non vanno ricercate in una rivoluzione che, di fatto, è solo apparente.
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