Nel corso della sua vita e, in particolare, della sua carriera, Kyle Lafferty ne ha viste (ma soprattutto ne ha fatte) di tutti i colori. I fatti accaduti lo portano ad essere visto come un ‘donnaiolo a cui piace scommettere ed un po’ fuori dall’ordinario’, ma il tempo lo ha condotto a ritrovare il giusto equilibrio. Se poi alla sua vita privata si aggiungono i colpi da grande attaccante che tiene nelle sue corde, l’espressione genio e sregolatezza non è mai stata così azzeccata. Oggi, per il 32enne nordirlandese, la Reggina è un nuovo capitolo della sua carriera e quella amaranto sarà la sua dodicesima casacca diversa in quindici anni di attività .
GLI INIZI, IL RANGERS ED IL SION- E’ Enniskillen la città natale di Lafferty, nonché un piccolo comune a Nord dell’Irlanda, dove inizia a muovere i primi passi nel mondo del calcio. Lo fa in due piccole realtà del proprio paese prima di trasferirsi, all’età di 16 anni, al Burnley, con cui due anni dopo (nel 2005) esordisce nella seconda serie del campionato inglese. Prestito bimestrale al Darlington nel gennaio della stessa stagione e poi ritorno alla casa madre fino al 2008: il bottino totale è di 13 gol in circa 95 presenze. Nell’estate 2018, su di lui si accende un derby di mercato tra le squadre più ambite di Scozia: il Celtic ed il Rangers. Alla fine saranno questi ultimi a spuntarla, anche in virtù dei sentimenti del ragazzo (tifoso dei ‘The Gers’), il quale viene strapagato tre milioni di sterline. Gioca quattro stagioni, archiviandole rispettivamente con 6, 7, 11 e 7 gol, il tutto in 104 presenze e con 6 trofei all’attivo (tre campionati ed altrettante coppe nazionali). Poi l’esperienza svizzera al Sion insieme a Gennaro Gattuso, il quale appese gli scarpini al chiodo proprio in quella stagione. Dopodiché, i due fecero strada verso l’Italia: direzione Palermo.
IL PALERMO, LA PROMOZIONE IN A AL FIANCO DI DYBALA E QUELLA ’10’ SOFFIATA DA…UN EX REGGINA- Prima volta nel ‘Bel Paese’ per il gigante nordirlandese, che con i suoi 193 cm di altezza, la sua forza fisica ed uno spiccato senso del gol incanta Palermo, siglando 11 reti ed ottenendo la promozione in Serie A. In rosanero al fianco di Belotti, Vazquez e (soprattutto) di un certo Paulo Dybala, suo compagno di reparto per la maggiore. Centimetri, agilità , forza fisica, tecnica, rapidità , forza nel gioco aereo: c’era davvero tutto in quel tandem offensivo che trascinò i siciliani in massima serie, che il possente centravanti raggiunse con la maglia numero 18 addosso. Kyle avrebbe potuto vestire la numero 10 in quella stagione, poi soffiata proprio da un ex amaranto, Davide Di Gennaro, in seguito a…un’asta benefica tra i rosanero. ”Sborsai mille euro – disse il centrocampista – la pagai a caro prezzo. La dieci era libera e Barreto (altro ex Reggina) mi convinse a prenderla per evitare che finisse a Lafferty”. Cedendolo a fine stagione, Zamparini parlò così di lui: ”E’ un giocatore ingestibile, un donnaiolo, è uno che sparisce una settimana e va a donne a Milano, ha due famiglie con sei figli, non fa allenamento, è uno scoordinato. Poi sul campo è un grande giocatore perché dà tutto quello che ha e anche di più”.
LA DIPENDENZA DAL GIOCO D’AZZARDO E LA SANZIONE DELLA FA- Tutto iniziò dopo qualche anno in Scozia, quando militava nei Rangers. ”Non avevo niente di meglio da fare che andare a scommettere al termine degli allenamento oppure farlo direttamente online”, disse ai microfoni della BBC. ”Scommettere sul calcio mi era vietato, quindi iniziai a scommettere su qualsiasi cosa: dai cavalli ai cani, fino alle roulette online. Ho perso somme molto grandi, ma questo non mi ha mai fermato”. Poi la scommessa su una partita di calcio e la sanzione della Football Association (Federcalcio inglese) in virtù della regola E8. “Sapevo che scommettere sul calcio era contro le regole, ma quando hai una dipendenza dal gioco vuoi solo vincere quei soldi. Era sbagliato, lo so, ma l’ho fatto comunque”. La propria consapevolezza davanti al giudice gli costò soltanto una multa di 23 mila sterline, mentre in seguito iniziò anche a vedere uno psicologo, anche se l’aiuto maggiore lo ha ricevuto dai propri compagni di squadra.
PERDERSI TRA INGHILTERRA E TURCHIA, RITROVARSI IN SCOZIA E…- Dopo Palermo approda al Norwich, poi da turchi del Caykur Rizespor ed infine al Birmingham. Il bottino è misero, visto che l’attaccante totalizza 5 reti in tre stagioni. Il ritorno in Scozia nel 2017, invece, lo porta nuovamente in doppia cifra. Undici gol nella prima stagione con l’Hearts, poi il ritorno al Rangers con 4 reti. Nell’ultima stagione si è diviso tra Sarpsborg (una rete fino a gennaio) e Sunderland (due fino a a qualche mese addietro), prima della rescissione con questi ultimi.
BOMBER IN NAZIONALE, E QUELLO SCHERZO CON LA PISTOLA…- È il giocatore simbolo dell’Irlanda del Nord da circa un decennio, nonché secondo miglior realizzatore di sempre della nazionale con 20 reti all’attivo). È noto lo scherzo “thriller” che fece al ct nordirlandese Michael O’Neil in occasione di una gara dell’Europeo del 2016. Prese in prestito una pistola scarica da una delle guardie di sicurezza, si avvicinò al mister e, puntandogliela alla testa, gli disse: “Ti dispiace avermi lasciato fuori contro l’Ucraina?”.Â
NUOVO OBIETTIVO: CONQUISTARE REGGIO CALABRIA- Adesso il gigante nordirlandese torna al sud dopo otto anni e vuole conquistare un’altra piazza prestigiosa come Reggio Calabria. Sarà lui il secondo colpo della stagione del patron Gallo e già dalla settimana prossima sarà a disposizone di mister Toscano, che potrà contare su un attaccante dalle caratteristiche importanti.
Reggina, ecco Kyle Lafferty…
Antonio Calafiore
(Foto: Irlanda del Nord)
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