Un club in continua crescita, che l’anno prossimo spera di trovarsi nel massimo campionato dilettantistico d’Italia. La ReggioMediterranea incrocia le dita, tra speranze, certezze e qualche recriminazione. Costanzo Cloro, copresidente del club di Croce Valanidi, fa il punto della situazione ai microfoni di RNP.
Facciamo un passo indietro. Onore e merito al San Luca, ma il rimpianto resta…
Esatto. Il San Luca ha meritato questa serie D, noi stessi abbiamo pubblicamente riconosciuto i loro meriti. Allo stesso tempo, è normale avere del rammarico, visto che i punti di svantaggio erano solo tre ed alla fine del campionato mancavano ancora sei partite. In più, c’era da giocare ancora lo scontro diretto, anche se lo avremmo giocato in casa loro. Chissà , magari il distacco sarebbe aumentato ulteriormente, o magari le cose sarebbero cambiate: non lo sapremo mai…
Analizzando ciò che avete fatto in questi anni, a livello sia di prima squadra che di giovanili, è corretto pensare che la ReggioMediterranea si senta pronta per la D?
Assolutamente si. Ci siamo andati vicini sia quest’anno che l’anno scorso, dimostrando una crescita continua sotto il profilo del progetto e dell’organizzazione. A dispetto delle difficoltà che da anni riguardano sia il calcio che l’economia in generale, la nostra continua ad essere una società solida e sana.
Veniamo al ripescaggio. Primo step superato…
Siamo contenti che la nostra domanda di ripescaggio in serie D, sia stata approvata immediatamente. Ennesima riprova di quanto ho appena detto, ovvero che la ReggioMediterranea è una società seria e credibile, come dimostrano i cinquantamila euro versati. Quel che dispiace invece, è che la Federazione, proprio quest’anno, non abbia inserito nei criteri di punteggio la Coppa Disciplina, visto che l’abbiamo vinta sia come prima squadra che come allievi. Un’altra anomalia, introdotta proprio quest’anno, riguarda il criterio che privilegia le squadre della D a dispetto di quelle dell’Eccellenza.
In questi giorni è emerso il mancato accordo col Comune di Reggio, in merito all’eventuale utilizzo dello stadio Granillo. Da cosa è dipeso?
E’ dipeso dal fatto che il Comune non è pervenuto.
Cosa intende per “non pervenuto”?
Intendo proprio ciò che ho detto. Avevo parlato personalmente col Sindaco Falcomatà , il quale mi aveva dato ampie rassicurazioni, ma le parole non sono state seguite dai fatti, visto che l’Amministrazione, al momento in cui dovevamo presentare domanda per la D, è letteralmente sparita.
Quante sono, in percentuale, le possibilità che la ReggioMediterranea venga ripescata?
E’ presto per poterlo dire, dipenderà da tanti fattori. Al momento, stando a ciò che leggo dalle varie statistiche dei siti nazionali, dovremmo essere quindicesimi su trentuno club che hanno presentato domanda. Nelle prossime settimane, vedremo l’evolversi di tante situazioni: ad esempio, bisognerà capire che fine faranno i tanti club di Lega Pro e della stessa serie D, che ad oggi hanno pubblicamente annunciato di essere in difficoltà .
Che strada dovrà seguire il calcio dilettantistico, per adeguarsi all’emergenza post-covid?
Dovrà fare un passo indietro dal punto di vista economico, e mi riferisco soprattutto a tanti calciatori, i quali dovranno capire che col calcio dilettantistico non si vive. Come società , posso garantire che la politica non cambia: la ReggioMediterranea non è abituata a vendere fumo, ma riguardo gli impegni presi, quel che promette mantiene.
Il futuro dell’organico di quest’anno, dipenderà dalla categoria? Avete già parlato con mister Misiti?
Io penso che Misiti rimarrà a prescindere, ma per quanto riguarda queste tematiche abbiamo deciso di affidare pieni poteri gestionali a Piero Praticò (omonimo dell’ex team manager della Reggina, ndr), il quale sta già cominciando ad instaurare le varie trattative.
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