Sarà Lorenzo Crisetig il primo colpo della Reggina a centrocampo, un reparto che verrà rinforzato con innesti di categoria per permettere a Mimmo Toscano di vantare un’ampia scelta sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Ventisette anni, classe ’93, ma ancora tanto da dimostrare per il talento di Cividale del Friuli (piccolo comune ai piedi delle Valli del Natisone), che a Reggio Calabria proverà a rilanciarsi, ottenendo la definitiva consacrazione che gli spetta e che tanto ha atteso.
GLI INIZI E L’ARRIVO ALL’INTER- Crisetig è nato a Cividale del Friuli, ma è cresciuto a San Leonardo (circa 10 km più a est), precisamente nella frazione di Scrutto, provincia di Udine. All’età di 8 anni muove i suoi primi passi nell’Audace, squadra del suo paese, per poi passare per cinque anni all’A.S Donatello, rinomata associazione sportiva udinese a Udine, dove cresce molto si vede addosso gli occhi di diversi club di Serie A. Sulle sue tracce ci sono Milan e Udinese, ma è il progetto dell’Inter che che convinceva di più il ragazzo, 14 enne ma già con le idee chiare.
LA POSIZIONE IN CAMPO STRAVOLTA…NEL SEGNO DI UN REGGINO- Inizia a giocare come trequartista poiché gli piace stare non molto distante dalla porta, per provare ad insaccare in rete qualche pallone. Ma all’Inter di ruoli ne cambia di diversi, prima di trovare la sua definitiva consacrazione. Dalla trequarti alle corsie esterne, poi viene spostato verso l’interno del centrocampo come mezz’ala arretrando di qualche metro rispetto al suo primissimo ruolo. Infine, la svolta. Arriva a distanza di un anno dal suo approdo in neroazzurro e, in più per mano di un reggino. E’ Nunzio Zavettieri, infatti, allora tecnico degli Allievi Nazionali, ad avere l’intuizione di piazzare Crisetig davanti alla difesa come perno basso di centrocampo.
L’INTER, LA PRIMA COPPA ALZATA AL CIELO E L’ESORDIO IN CHAMPIONS- La nuova posizione gli calza a pennello e si adatta alle proprie caratteristiche: non dispone di una velocità eccelsa, ma sa bene come mantenere l’equilibrio in mezzo al campo ed impostare dalle retrovie, grazie ad una buona tecnica ed un’intelligenza tattica notevole. Gli permette, inoltre, di mettersi maggiormente in mostra nel club milanese, con il quale parte in ritiro nell’estate 2009 (al suo terzo anno in neroazzurro) grazie alla convocazione di José Mourinho. ”Stare in panchina con lui un’emozione indescrivibile. Una volta rientrammo con l’aereo , io presi posto dietro, vidi che si alzò e lo seguii con lo sguardo, si fermò da me per farmi i complimenti e mi strinse la mano”. E con l’Inter, due stagioni dopo (nelle quali totalizza anche qualche presenza in Serie A), nel bel mezzo del campionato Primavera, fa il suo esordio anche in Champions League, il quel di Mosca contro il CSKA. ”Non sembrava vero, non me ne sono nemmeno reso conto a pieno. Da Mosca rientrammo alle 2-3 del mattino, avevo talmente adrenalina che il giorno dopo mi convocarono per la NextGen di Primavera e dissi subito di sì”. Quella stessa NextGen (la Youth League attuale), nonché prima edizione, che Crisetig vinse battendo l’Ajax in finale ai rigori, realizzando lui stesso, tra l’altro, il penalty decisivo. Nella stessa stagione vinse anche il campionato Primavera.
IDOLO KAKA’- Come ogni suo collega, anche Lorenzo Crisetig ha un prototipo di calciatore a cui ispirarsi, il cosiddetto idolo. Dai tempi in cui iniziò a giocare sulla trequarti, il punto di riferimento era uno solo: Ricardo Kakà . ”In Friuli giocavo come lui: accelerazioni e parecchi gol”. Con il cambio ruolo in seguito al trasferimento all’Inter, tra i modelli da seguire si sono aggiunti anche gli ex neroazzurri Cambiasso e Stankovic, che per dedizione al lavoro lo avevano tanto colpito.
ANCHE UN PO’ DI AZZURRO- Con la Nazionale Crisetig fa tutta la trafila delle squadre giovanili, dall’Under 16 all’Under 21, totalizzando oltre 50 presenze. A lanciarlo nell’U21, tra l’altro giovanissimo, fu Pierluigi Casiraghi, il quale lo fece esordire diciassette anni, facendolo diventare il calciatore più giovane a indossare la maglia azzurra nella suddetta categoria.
TRA B E A- comproprietà tra Inter e Parma (dal gennaio 2012), il centrocampista sbarca definitivamente nel professionismo a partire dalla stagione 2012/13, con una serie di prestiti in Serie B. Inizia con lo Spezia (12 presenze in sei mesi), prosegue e termina lo stesso campionato con il Crotone, con il quale rinnoverà per un altro anno (55 presenze e 2 reti in totale). Dalla stagione 2014/15, per lui si aprono le porte della Serie A. Il Parma annuncia la risoluzione della comproprietà , con il giocatore che diventa totalmente (nuovamente) di proprietà dell’Inter, che lo gira in prestito al Cagliari in massima serie (30 presenze). La stagione successiva, invece, veste la maglia del Bologna (6 presenze), che lo riscatta a fine stagione e lo manda nuovamente a Crotone (32 presenze). Al ritorno in patria disputa soltanto 8 gare, poi parte nuovamente in prestito: in A al Frosinone prima (8 presenze), in B Benevento poi (12). E’ qui che, l’estate scorsa, rimane svincolato fino allo scorso febbraio, quando lo ingaggia il Mirandes per una nuova avventura in Spagna, la sua prima all’estero.
Adesso la Reggina, di nuovo in B, per consacrarsi definitivamente e prendersi le chiavi del centrocampo di Mimmo Toscano…
Antonio Calafiore
(Foto Andrea Rosito)
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