Un reggino che ha scritto la storia, un condottiero alla guida di una squadra che ha dominato il campionato. Il gruppo, il rapporto col Presidente Gallo e con il ds Taibi, la dedica alla sua adorata madre che lo guarda dal cielo e ne illumina il cammino. Mimmo Toscano tra presente e futuro, ai microfoni di ReggioNelPallone.it.
Mister partiamo da un punto affrontato più volte in stagione. La Reggina, oltre a vincere il campionato, ha conquistato la propria gente attraverso l’atteggiamento. Insomma, un gruppo di uomini…
Era proprio questo il nostro obiettivo principale. Siamo stati bravi ad azzeccare le scelte, a far capire a questi ragazzi l’importanza di quello che saremmo andati a fare. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma per come sono andate le cose non possiamo che essere felici, oltre che orgogliosi. Ancora una volta, voglio sottolineare i valori tecnici ed umani di questo gruppo, tutti hanno dato l’anima dal primo giorno di ritiro fino alla conquista della B. Un enorme applauso va ovviamente anche al Presidente Gallo, il quale ha consentito a me, al mio staff ed a Taibi di lavorare al meglio, sia in fase di scelte che di gestione.
Mimmo Toscano e Reggio Calabria. Un legame che si è visto anche quando stavano circolando voci riguardanti un tuo possibile addio, ed addirittura si facevano i primi nomi di possibili sostituti. Tutto l’ambiente, ha reagito al grido di “Toscano non si tocca…
Ho letto anche io di alcune voci, ma la verità è che con il Presidente ci abbiamo messo un secondo per capire che c’era la volontà reciproca di continuare insieme. Tra me, Gallo e Massimo Taibi c’è un rapporto speciale, che si basa sulla profonda stima e la totale fiducia.
Quanto è grande il peso di allenare la squadra dove si è nati e cresciuti? Ti è mai capitato di fare i conti con l’ansia di non poter raggiungere l’obiettivo?
Quando ho deciso di tornare a Reggio Calabria, sapevo di assumermi una grandissima responsabilità , così come sapevo di dover dare tutto me stesso. Se fai questo mestiere, se accetti un compito così importante, non puoi farti prendere dall’ansia o dalle pressioni. Anche se una cosa un po’ mi è mancata…
Cosa?
Non mi sono potuto godere al cento per cento la città , il rapporto con la gente pure durante l’arco della settimana. Spesso e volentieri mi sono isolato, ho dovuto staccarmi dall’ambiente, ma l’ho fatto solo ed esclusivamente perché sapevo che in tal modo avrei potuto concentrare al meglio le energie. Insomma, un sacrificio che mi sono sobbarcato per il bene della causa, della Reggina…
Questi calciatori, dal primo all’ultimo, sono entrati nella storia del calcio reggino, ma qualcuno di loro dovrà essere sacrificato in vista della B. Ne avete già parlato con i diretti interessati?
No, ancora no, anche perché non c’è nulla di definito. E’ ovvio che delle valutazioni verranno fatte, così come alcuni dubbi magari verranno sciolti nel corso del ritiro, visto che rispetto a tante altre squadre partiremo un po’ prima. Per quello che mi riguarda, la cosa più importante gliel’ho detta durante i festeggiamenti che abbiamo fatto al Sant’Agata. Li ho radunati tutti, dicendogli che perché grazie a loro ho realizzato il sogno mio e di mia madre, alla quale ho dedicato la promozione: vincere con la Reggina, anche come allenatore. E’ vero, alcuni di loro l’anno prossimo non ci saranno, ma ovunque andrò li porterò sempre nel cuore.
Poter allenare uno come Menez rappresenta uno stimolo in più anche per te?
Parliamo di un calciatore che si presenta da solo. Vederlo all’opera sarà sicuramente uno stimolo per i suoi compagni, oltre che per l’allenatore…
In serie B per rompere le scatole a tutti?
In serie B per rappresentare al meglio Reggio e la Reggina, per migliorarci e per fare meno errori possibili. Anche quest’anno magari qualche errore è stato commesso, ed ovviamente sono stato il primo io a commetterlo. Vediamo strada facendo cosa riusciremo a fare, attraverso il lavoro ed il sacrificio, anche se sono convinto del fatto che Luca Gallo prima o poi riuscirà a coronare il grande sogno di riportare la Reggina in serie A. Non so quando, ma ci riuscirà …
Chissà , magari ci riuscirà con un allenatore reggino. Sai che non c’è mai stato un allenatore reggino a guidare la Reggina in serie A?
E’ prematuro parlare di questo, ci sono tanti percorsi da fare, tanto lavoro da portare avanti. Ora pensiamo al presente. Ripeto, andiamo in B per migliorarci e dare tutto per la Reggina, poi un passo alla volta vedremo.
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