Possono passare gli anni, possono cambiare le strade. Ma ci sono cuori che batteranno sempre per un solo colore. Bruno Cirillo, è uno di quegli esempi di quanto Reggio e la Reggina possano entrarti dentro.
Gladiatore in campo ieri, procuratore emergente oggi (tra i suoi assistiti, lo ricordiamo, Dimitrios Sounas). In mezzo, un filo conduttore che rimane identico: la Reggina nell’anima. L’ex capitano, ai microfoni di RNP, ribadisce tutta la gioia per il ritorno in B della compagine dello Stretto.
Sfondo un portone aperto, chiedendoti le tue sensazioni all’indomani del ritorno in B della Reggina…
Sono felicissimo, non potrebbe essere altrimenti. Mi sento un reggino d’adozione, è una grande gioia rivedere questo popolo in palcoscenici più idonei alla gloriosa storia amaranto. Ripenso a tutte le gioie vissute in passato, ma anche all’amarezza ed al dispiacere di vedere questi colori in serie D dopo la mancata iscrizione del 2015. Un mix di emozioni, che rende questa B ancora più bella. Ti faccio una confidenza: ieri Dimitrios mi ha mandato una foto che lo ritraeva con la Coppa e con la maglia in cui si vedeva la scritta “B”, ed io non sono riuscito a trattenere le lacrime…
L’acquisto di Menez e la recente conferenza stampa di Gallo parlano chiaro, la Reggina in B non vuole fare da comparsa…
Il Presidente ha fatto un capolavoro, vincendo un campionato difficilissimo in quello che si può definire il suo primo anno. Anche la serie B sarà una sfida difficilissima, ma sono certo che arriveranno altri trionfi e questa maglia rivedrà la serie A. Quando ci sono progetti come quello messo in piedi dalla Reggina e quando si crea un entusiasmo come quello che si è ricreato a Reggio, i risultati non possono che arrivare…
Possiamo dire che Dimitios Sounas da bellissima scommessa è diventato uno splendida realtà ?
Si, lo penso anche io dopo aver visto il contributo che è riuscito a dare alla squadra. Sono felicissimo per lui, perché oltre ad un calciatore di valore stiamo parlando di una persona perbene, di un ragazzo dai valori umani straordinari. Sono certo che l’anno prossimo farà ancora meglio rispetto a quanto fatto quest’anno.
Il gesto di cedere la maglia a numero 7 a Menez è stato davvero bello. Ne avete parlato?
Si, mi ha chiamato dopo aver fatto questa scelta e me lo ha comunicato, anche se conoscendolo non avevo dubbi. Mi ha detto che, pur essendo molto attaccato a quel numero, non ci ha pensato un attimo a cederlo a Menez: un gesto compiuto per rendere omaggio ad un grande campione e per dimostrare, semmai ce ne fosse bisogno, il grande rispetto e la grande stima che ha per il direttore, per il mister e per il club in generale.
Nell’intervista concessaci qualche settimana fa, il ragazzo ti ha elogiato pubblicamente, rimarcando quanto siano stati preziosi i tuoi consigli…
Lo ringrazio, ma i meriti per quello che sta raccogliendo sono tutti suoi e dei compagni. Io gli ho detto una volta soltanto, di non dimenticarsi mai che quella della Reggina non è una maglia qualunque. Il resto lo ha fatto tutto lui, compreso l’innamorarsi di Reggio e della Reggina dopo pochissimo tempo. E’ stato un amore a prima vista, un colpo di fulmine, proprio come quello che ho avuto io tanto tempo fa…
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