Un’idea davvero brillante ed innovativa, che punta a far conoscere il ruolo dell’allenatore all’interno del calcio dilettantistico, con particolare riferimento alla D e all’Eccellenza, evidenziandone non solo l’aspetto tecnico-tattico, ma anche quello umano. Un viaggio a trecentosessanta gradi, dentro e fuori la panchina. “Il ruolo dell’allenatore oltre la categoria“, ha come obiettivo quello di essere molto più che un semplice libro.
Ideatore del progetto, uno dei tecnici più apprezzati del panorama dilettanti, ovvero Giuseppe Giovinazzo. Insieme a lui, altri tecnici di rilievo come Giuseppe Carella, Rosario Salerno, Francesco Ferraro, Lorenzo Stranges, Renato Mancini, Claudio Morelli e Danilo Fanello. Completano il quadro, Natale Giovinazzo (match analyst e fratello del mister), Luigi Borrelli e Piero Martelli (preparatore dei portieri). Alla presentazione del libro, prevista per fine mese, sarà presente anche Renzo Ulivieri, Presidente dell’Associazione Italiana Allenatori.
“Sono davvero contento dell’adesione e della disponibilità offerta dai miei colleghi-dichiara Diego Giovinazzo a ReggioNelPallone-, i quali hanno subito risposto con entusiasmo al mio invito. La mia idea, trae origine da una considerazione: noi allenatori dilettantistici lavoriamo in condizioni spesso complicate, ed il nostro lavoro non solo non è apprezzato come dovrebbe essere, ma spesso e volentieri viene sottovalutato. Insomma, credo che questa categoria sia davvero bistrattata. Ecco perché, insieme ai miei colleghi, ho deciso di farla conoscere, andando in profondità, mettendo in evidenza le nostre competenze ed il nostro modo di gestire un gruppo anche dal punto di vista dei valori e dei rapporti umani”.
Strade difficili, che a volte vengono rese ancora più impervie di ciò che sono o che dovrebbero essere. “Anno dopo anno-prosegue Giovinazzo-, anche nel calcio dilettantistico si è diffuso il malcostume già presente tra i professionisti, ovvero l’esonero. Sia chiaro, nessuno di noi pretende di esserne immune a prescindere, così come nessuno di noi pensa di non commettere errori o di volersi sottrarre alle critiche. La nostra più di tutte è una figura che dipende dai risultati, lo sappiamo. Il problema però sorge quando vieni messo già in discussione alla prima sconfitta o dopo due pareggi di fila. Le società non capiscono che così facendo ti fanno perdere ed autorevolezza nei confronti del gruppo, ecco perché ne libro, oltre che di moduli, schemi e tecnica, si parla anche della gestione dello spogliatoio e del rapporto con l’ambiente”.
L’esempio di Giovinazzo, parte dall’alto. “Da circa un biennio parliamo dell’Atalanta come l’autentica favola del calcio italiano. Ebbene, Gasperini all’Inter non ebbe tempo di farsi valere, venendo esonerato dopo tre giornate. A Bergamo invece gli hanno dato fiducia totale, nonostante al primo anno era partito malissimo. Ecco, questo significa programmare, progettare. La parola progetto, in tanti casi è solo uno slogan nel calcio professionistico, e questo è sbagliato. Se rapportiamo il tutto anche ai dilettanti, credo sia inaccettabile”.
Come detto prima, il pool di tecnici sopracitato non si fermerà solo alla stesura del libro. “Miriamo a far nascere una sorta di movimento. Stiamo creando un blog, un punto d’incontro virtuale che ci farà stare a stretto contatto pure in futuro, e che intendiamo aprire a tutti i colleghi. Sarà un modo di confronto continuo, dedicato sia ai tecnici che hanno panchina sia a quelli che aspettano di tornare in pista”.
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