”Il nostro Paese si trova in una situazione precaria, dove lo sport non è e non può essere considerato la prima preoccupazione”. Inizia così la nota stampa apparsa sul sito ufficiale della Pro League, lega del massimo campionato di calcio belga, che questo pomeriggio ha annunciato come non ci siano le condizioni di concludere la stagione vista l’emergenza Coronavirus.
Classifica attuale = classifica finale, si legge nel comunicato vi è scritto come il CdA della Jupiler Pro League abbia disposto la fine alla stagione 2019/20. Classifica congelata e titolo assegnato automaticamente al Club Brugge (prima della classe con 15 punti di distacco dal Gent). E’ chiaro che, però, che la situazione nel suddetto campionato sia differente rispetto a quelle del resto d’Europa, visto che di giornate al termine della stagione ne mancava una soltanto e che il Club Brugge, visto il notevole vantaggio riportato sopra, avrebbe comunque vinto il titolo di campione di Belgio.
Di seguito, ecco il comunicato ufficiale:
”La situazione attuale, particolarmente precaria, in cui si trova il nostro Paese ha come conseguenza che lo sport non è e non può essere considerato la prima preoccupazione, per quanto divertente e rilassante possa essere.
In questo contesto, è responsabilità del Consiglio di amministrazione formulare una raccomandazione all’Assemblea Generale per il proseguimento della competizione, tenendo conto della salute pubblica, degli interessi di tutte le parti interessate e dei desideri della maggioranza dei club: non riprendere la competizione.
Il Consiglio di amministrazione ha preso atto delle raccomandazioni del dott. Van Ranst e delle autorità, secondo le quali è molto improbabile che le partite con il pubblico possano aver luogo prima del 30 giugno. La situazione attuale non ci consente di sapere se e quando sarà possibile pianificare una ripresa collettiva.
Inoltre, una ripresa non potrebbe escludere i rischi per la salute dei giocatori, dei dipendenti e di tutti coloro che sono coinvolti nell’organizzazione delle partite e nel mantenimento dell’ordine. Inoltre, la possibile contaminazione di un giocatore o un nucleo di giocatori rischia di influenzare in modo inaccettabile lo sviluppo sportivo del resto della competizione.
Anche se teoricamente erano possibili partite a porte chiuse, la pressione aggiuntiva che l’organizzazione di queste partite eserciterebbe sui servizi sanitari e l’applicazione della legge dovrebbe essere evitata. Inoltre, le decisioni delle autorità locali minacciano di rendere impossibile lo svolgimento simultaneo delle giornate di campionato.
Il Consiglio di amministrazione ha deciso all’unanimità che non era auspicabile, a prescindere dallo scenario previsto, continuare la competizione dopo il 30 giugno. Tenendo conto degli elementi di cui sopra, il Consiglio di amministrazione ha formulato un parere unanime all’Assemblea Generale al fine di non riprendere le competizioni della stagione 19-20 e di accettare l’attuale classificazione della Jupiler Pro League come classificazione finale (fatte salve le decisioni della Commissione delle licenze).
Il Consiglio di amministrazione ha istituito un gruppo di lavoro (composto dai signori Croonen, Louwagie, Cordier, Allijns, Bormans e la direzione della Pro League) che esaminerà i problemi sportivi e le implicazioni finanziarie di questa decisione. La possibilità di giocare la finale della Croky Cup e la partita di ritorno della finale della Proximus League saranno tra i temi trattati in questo gruppo di lavoro”.
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