Nessun dramma. Dopo una settimana ricca di impegni, dalla Paganese al Monopoli, passando per il derby infrasettimanale contro il Catanzaro, la Reggina è riuscita a portare a casa un buon bottino, totalizzando 6 punti (sui 9 disponibili) in tre partite, con tutte le defezioni del caso (parliamo della situazione relativa alle condizioni fisiche dei calciatori, tra infortuni ed influenze, che non rappresentano di certo degli alibi ma che è giusto tenere in considerazione).
Contro il Monopoli, domenica, per gli amaranto è arrivata una sconfitta, la terza in campionato, per mano di una squadra che, da terza in classifica, ha saputo tenere testa alla capolista, colpendola al momento giusto in seguito all’espulsione di De Rose e portandosi a casa i tre punti. La squadra più forte che abbiamo visto quest’anno al ”Granillo”? Probabilmente si (non a caso si trova sul podio del girone c), capace di concretizzare al massimo le occasioni avute e tornare a casa senza aver subito gol, tutto con merito.
D’altronde, perdere con una squadra del genere (per giunta, ripetiamo, contro la terza della classe) non può e non deve considerarsi un dramma. In diverse circostanze, anche alla squadra amaranto è toccato vincere grazie ad un episodio o per aver concretizzato al meglio anche l’unica occasione del match. Questa volta è semplicemente capitato al Monopoli che, pur avendo creato poco in termini di vere palle gol, si è dimostrato attento e cinico, sfruttando prettamente la superiorità numerica per vincere una partita totalmente equilibrata fino ad allora che, se non fosse stato per l’espulsione, con molta probabilità avrebbe visto le due squadre dividersi la posta in palio. Può capitare, è il gioco del calcio, tutt’altro che una scienza esatta. E a proposito di Scienza, lo stesso tecnico del Monopoli, nel post-gara, è stato il primo a riconoscere il meritato primato della Reggina, indipendentemente dal risultato negativo rimediato per mano della sua squadra.
La sconfitta, dunque, non va ad intaccare il proseguo del campionato, né tanto meno a cancellare ciò che di buono si è fatto finora (ci mancherebbe!). Adesso, bisognerà solo ripartire con tranquillità e serenità , senza fare di un incidente di percorso un vero e proprio dramma. Perché di tanto drammatico, in questa sconfitta, non c’è proprio nulla. Perché la Reggina, finora, ha già vissuto momenti simili (in seguito alle sconfitte con Cavese e Virtus Francavilla), ma dai quali si è sempre rialzata alla grande, recuperando i punti persi e mantenendo il distacco dalle inseguitrici. Dopo la sconfitta con la Virtus Francavilla, vi era ”addirittura” la paura che il Bari potesse raggiungere gli amaranto, che però, dopo ben sei gare da quello scontro al vertice, hanno continuato a mantenere il divario ben saldo, portando a sette le lunghezze di distanza dalla principale antagonista dei calabresi.
Adesso, bisognerà ripartire con grinta e consapevolezza, mettendo da parte la sconfitta con il Monopoli e pensando alla prossima sfida con il Picerno. Ripartire per continuare a macinare punti su punti ed inseguire il sogno di un’intera città . Ripartire da una sconfitta che, una volta arrivata, potremmo anche dire che ”fa bene”, in quanto fa capire (a tutti) che il campionato non è ancora chiuso e che si dovrà battagliare fino alla fine. Ripartire da quegli applausi del ”Granillo” e da quell’abbraccio squadra-curva di fine partita dopo la sconfitta, che simboleggiano un legame sempre più viscerale tra la Reggina e la sua gente, nonostante tutto.
Ripartire, più forti di prima. Perché il destino della Reggina, ora più che mai, è solo nelle sue stesse mani…
Antonio Calafiore
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