Reduce dalla vittoria di misura sul campo della Cavese, per il Catania si avvicina l’impegno casalingo contro la Reggina, valevole per la 26^ giornata di campionato del girone C di Serie C. A pochi giorni dal match, in programma domenica alle 15:00, abbiamo contattato Attilio Scuderi, direttore del Catanista, il quale ha presentato ai lettori di RNP il prossimo avversario della Reggina, illustrandone la situazione.
LA SITUAZIONE (DISASTROSA) DELLA STAGIONE – ”Il campionato del Catania è figlio di tutto quello che è successo dal punto di vista societario. Una stagione totalmente borderline, cominciata con un allenatore che sicuramente poteva dare qualcosa in più come Camplone, ma con una società che stava e sta vivendo un momento molto complicato dal punto di vista finanziario. Poi anche Lo Monaco, con una tensione maggiore del solito nei confronti dei giocatori e con uno scontro duro con i vari Biagianti, Bucolo e Marchese, messi fuori rosa. Poi l’esonero di Camplone, per una squadra, probabilmente costruita male, che andava molto male fuori casa. A Camplone è subentrato Lucarelli, il quale ha cercato di mettere pezze ovunque, fino alla crisi totale dal punto di vista societario. L’addio di Lo Monaco dal ruolo di amministratore delegato (e ad oggi anche gli ultimi da direttore generale), l’assenza di un direttore sportivo visto l’addio di Argurio nel mese di settembre e la comunicazione del 24 dicembre, avvenuta tramite un messaggio WhatsApp, ai giocatori che non rientravano più nel progetto tecnico (vedi i vari Lodi, Sarno, Di Piazza, Llama), liberi di andare via. Coloro i quali sarebbero dovuti restare, invece, avrebbero dovuto decurtarsi l’ingaggio del 30%. Lucarelli sta facendo miracoli”.
CAOS SOCIETARIO – ”Un tracollo dal punto di vista economico, con la società che versa in una situazione debitoria molto importante, con oltre 50 milioni di debiti. Una società che non può reinvestire grandi cifre per tentare il salto di categoria. La società è praticamente in vendita e ad oggi arrivano anche i problemi giudiziari che riguardano presunta bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio per il patron Pulvirenti per quanto riguarda una delle sue azienda, la Meridi, con oltre 90 milioni di debiti”.
PIAZZA SFIDUCIATA, MA A SOSTEGNO DI LUCARELLI – ”La piazza è dal 2015 che vive in un vortice. Dai treni del gol in poi, da una squadra che, nel 2012 con Montella, era stata definita il piccolo Barcellona ed aveva sfiorato l’europa in Serie A alla situazione odierna. La piazza non ha più fiducia nella proprietà , è stata in acerrimo scontro con Lo Monaco che ha attaccato i gruppi organizzati della tifoseria. Non c’è mai stata tranquillità , anche perchè non c’è mai stata continuità di risultati. I tifosi, tuttavia, nei momenti più delicati della stagione ci sono sempre stati, riempendo il Massimino in ogni ordine di posto. Oggi c’è una vicinanza totale del tifo nei confronti di quella che è la mission di Lucarelli e della squadra, ovvero andare avanti nonostante tutti i problemi presenti”.
L’AVVENTO DI LUCARELLI – ”Con lui è cambiato tanto. Non in termini di punti, perchè per quella che era la situazione il tecnico non poteva fare granché, anche perché la squadra gli è stata smontata senza che a gennaio arrivasse qualcuno di spessore. E’ arrivato Beleck, ma non era la punta che voleva Lucarelli, il quale aveva bloccato Murillo del Livorno e Bojinov. Sono arrivati giocatori come Vicente e Salandria, ma sono partiti Lodi, Llama, Di Piazza e Sarno, quindi la qualità della squadra si è abbassata. Curcio e Mazzarani sono le uniche perle che il Catania ha dal punto di vista qualitativo. Un Catania, ad oggi, di corsa e sacrificio. Se Lucarelli avesse avuto il materiale tecnico e qualitativo importante si sarebbe potuto fare di più. Camplone non ha mai trovato la quadra, Lucarelli si, ma gli manca qualcosa a livello di struttura di squadra”.
BOJINOV SI, BOJINOV NO – ”Bojinov ha giocato con due mazzi di carte. Aveva lasciato aperta la porta Catania, promettendo a Lucarelli che avrebbe mantenuto la promessa fatta. Quando il Pescara ha scoperto la trattativa, che era stata abbastanza nascosta, non riuscendo ad arrivare a Matri si è avventato sul bulgaro, offrendo una cifra contro la quale il Catania non avrebbe potuto competere. Il Pescara aveva una conditio sine qua non, che prevedeva prima l’arrivo e l’allenamento e poi la firma di Bojinov, il quale ha poi scelto l’asso che preferiva”.
COSA VA’ E COSA NON VA’ – ”Sotto l’aspetto tecnico è una squadra indebolita qualitativamente ma con molta corsa. Non ha molti ricambi, quindi potrebbe risentire della gara giocata in coppa Italia nella giornata di ieri contro la Ternana, dove il Catania ha dato tutto dal 1′ al 90′. La squadra ha difficoltà a fare gol, perchè non ha né una punta ”gollifera” né un esterno d’attacco capace di addentrarsi in area o saltare l’avversario nell’uno contro uno. A centrocampo la squadra è ben messa, perchè ha Salandria, Biagianti, Vicente, Rizzo ed è in attesa del recupero di Dall’Oglio. In difesa si è trovata una quadra, mentre sugli esterni ci sono Calapai e Pinto che spingono tanto e che permettono a Lucarelli di passare facilmente dal 4-2-3-1 al 3-5-2. All’interno della squadra c’è un giocatore giovane, forte ed esplosivo che è Kevin Biondi, il quale viene dal settore giovanile edè il più in forma della rosa. In più ci sono le qualità di Curcio e Mazzarani. Tuttavia, il club etneo deve stare molto attento perchè quando abbassa, pur di poco, la concentrazione, rischia di prendere gol e gli errori in fase difensiva si notano. In panchina non ci sono molti ricambi, Barisic e Manneh non hanno mai convinto, Beleck ha fatto bene con la Ternana ma ha giocato 90 minuti molto intensi, quindi potrebbe risentirne contro la Reggina”.
SITUAZIONE INDISPONIBILIÂ –Â ”Dall’Oglio, Curiale e Saporetti ai box, fermi per infortunio”.
A.C.
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