Loiacono e Denis schiacciano gli incubi. Una Reggina opaca, rimonta nel finale il Bisceglie e vince una gara fondamentale, difficilissima per novanta minuti, dopo che Corazza aveva sbagliato anche un rigore.
Tre partite in una settimana costringono Toscano ad alcune scelte inedite, così tra gli amaranto si registra il debutto tra i titolari di Sarao in attacco con Corazza supportati da Sounas preferito a Rivas e Bellomo in partenza, e Liotti sull’out mancino. Blondett nel terzetto difensivo al posto dello squalificato Bertoncini. Tre ex nell’undici pugliese: Zibert, Mastrippolito e Armeno.
Amaranto che cercano subito di imporre il proprio ritmo all’incontro, con la voglia di cancellare il brutto ko di Castellamare contro la Cavese. Corazza si avventa su una palla vagante sugli sviluppi di un corner ma il suo sinistro è parato da Borghetto. La “verve” reggina si esaurisce, complice un terreno di gioco indecente, che limita il palleggio della Reggina costringendo i calabresi a continue palle alte e lunghe, mentre il Bisceglie si difende bene e cerca subito di ripartire.
Pugliesi avanti
La squadra di Mancini dal canto suo aumento i giri del proprio motore, sfiorando il vantaggio prima con Ebagua il cui colpo di testa sbatte sul palo a Guarna battuto, poi con Riccardo Romani che spara alto da buona posizione.
Il gol è nell’aria e il Bisceglie lo trova con un sinistro chirurgico dalla distanza di Giulio Ebagua che rimbalza davanti a Guarna e lo inganna per il vantaggio dei pugliesi che concretizzano una delle tre occasioni create nei primi venti di gioco.
Senza reazione
I guai non finiscono per gli amaranto in questo 2020, con Garufo che ferma la sua corsa per un problema muscolare costringendo al cambio mister Toscano che getta nella mischia Rolando.
Il massimo della reazione amaranto è un calcio piazzato di Liotti quasi in posizione di corner basso, che non crea pericoli al portiere pugliese, così come la docile conclusione di Sarao. La Reggina è in difficoltà di gamba e di idee, il campo non aiuta e gli unici tentativi sono affidati al gioco aereo dove, però, la difesa del Bisceglie (Diallo su tutti) è padrona. Il tempo scorre e gli amaranto chiudono la prima frazione in perenne proiezione offensiva, ma senza mai tirare veramente in porta.
I cambi
Toscano al rientro dall’intervallo prova la scossa con Reginaldo al posto di Bianchi, Sounas che scala sulla media e la Reggina che si schiera con il 3-4-3, ma i risultati non arrivano perché quella amaranto è la brutta copia della squadra schiaccia sassi ammirata fino a dicembre: imprecisa, senza personalità e con poca intensità. Scorre il tempo e Corazza e compagni faticano come “matti” a costruire almeno la palla per riaprire il match, invece il Bisceglie amministra senza patemi e con grande maturità. Nemmeno l’ingresso di Denis (per Sarao) e Nielsen (al debutto per un opaco De Rose), scuotono la compagine dello Stretto anche se l’argentino è subito pericoloso con una incornata precisa sul corner di Sounas che costringe Borghetto alla prodezza per sventare il possibile pareggio.
La traversa ferma Corazza
Nell’azione seguente potrebbe esserci la svolta: fallo di mano in area pugliese e penalty in favore della Reggina, ma Corazza spara sulla traversa sprecando l’occasione per riaprire il match.
Loiacono all’improvviso, Denis all’ultimo respiro
Il rigore fallito è una mazzata per il morale degli amaranto, troppo in panne per cercare e trovare, in un terreno di gioco sabbioso, ulteriori forze per tornare in partita. Mancini si chiude abbassando le linee della sua squadra, Reginaldo e Corazza continuano la saga dei passaggi sbagliati, la Reggina sembra non averne più fino all’87 quando Loiacono sbuca e con una testata sotto porta regala il gol del pareggio agli amaranto che recuperano fiducia e provano il colpaccio. Nell’assalto finale, ancora un penalty per una fallo di mano in area pugliese, questa volta è Denis, glaciale, a firmare gol, sorpasso e vittoria insperata.
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