Conferme, sorprese, delusioni. Il meglio ed il peggio del girone meridionale dopo la quindicesima giornata.
PUNTO E A CAPO-Una tristezza annunciata in settimana, e consumatasi in un freddo pomeriggio domenicale. La trasferta della capolista Reggina a Rieti, si è trasformata in un allenamento a metà -campo, con i padroni di casa che non sono riusciti a scendere in campo nemmeno con i ragazzini. E mentre tutti si interrogano se lo 0-3 a tavolino è una soluzione migliore rispetto alla disputa di una partita improponibile, la serie C offre un’altra pagina surreale, pessima, che fotografa le difficoltà dell’intero calcio italiano. Sbagliato prendersela con Ghirelli, poiché un dirigente, pur armato di buona volontà e voglia di far rispettare le regole, non può certo cambiare le cose da solo. Ma allo stesso sbagliano anche Lega e Aic, quando sostengono che quella di ieri sia stata comunque una giornata positiva, perché di positivo riguardo alla tristezza dello Scopigno non c’è proprio nulla. Sono anni che si parla di riforme, sono anni che si torna punto ed a capo. Rieti-Reggina è la punta di un iceberg, ma basta “fare un giro” sugli altri campi per vedere tante altre cose che non sono certo degne di un campionato professionistico. Giusto per fare un esempio, l’ultima mezzora di Viterbese-Cavese si è giocata senza guardalinee a caso dell’infortunio di uno dei due assistenti, proprio come avviene in Prima, Seconda e Terza Categoria: certo, l’arbitro ha eseguito alla lettera il regolamento, ma è mai possibile che un regolamento possa portare a questo, nella terza serie del calcio italiano?
L’URLO DI ANTENUCCI, LA FAVOLA DI FRANCA-Venendo al calcio giocato, la vittoria più pesante è quella del Bari, sempre più calato nella mentalità della serie C. Su un campo impresentabile, i galletti hanno ingaggiato una vera e propria battaglia con una Paganese arroccata in difesa dall’inizio alla fine, ed alla fine a deciderla è stato il gol da bomber di razza di Antenucci, a dimostrazione che la qualità prima o poi paga. L’emozione più grande l’ha regalata invece Carlos Franca: fuori per infortunio da mesi, l’attaccante ci ha messo pochi minuti per festeggiare con un gol decisivo il ritorno in campo, regalando al Potenza il successo contro una Vibonese che stavolta non è riuscita ad esprimere il suo gioco spumeggiante. Si, quella di Franca è davvero una favola: e cosa volete che sia superare un semplice infortunio, per un uomo che ha dimostrato il suo coraggio e la sua forza in partite ben più importanti, sconfiggendo alcuni anni fa un tumore. Applausi, solo applausi. Bene anche il Monopoli, che ormai va considerato una big a tutti gli effetti: conferme su conferme per il gabbiano di Scienza, il 2-1 sul Bisceglie vale la quinta vittoria di seguito ed il ritorno in seconda posizione.
VIA COL VENTO-Rallenta invece la Ternana, ma nonostante la sfuriata del Presidente Bandecchi (finalmente qualcuno che fa un po’ di sana autocritica, e guarda un po’ in casa propria) il punto di Teramo non è da buttare, considerate le qualità degli abruzzesi di Tedino. Catania-Catanzaro, ha dato due segnali inequivocabili: i giallorossi stanno provando a ritrovarsi, gli etnei escono definitivamente dalla candidatura al primo posto. A proposito, da un combattente nato come Lucarelli mi sarei aspettato una disamina diversa, rispetto al “undici contro undici, a favore di vento, sarebbe stata un’altra partita”. D’accordo, l’espulsione di Bucolo nasce da una “visione dell’arbitro”, ma non può bastare a giustificare il crollo verticale accusato nella ripresa, da una squadra che fuori casa sa solo perdere.
SORPRESA A VITERBO-Il derby tra campane dimostra che la Casertana, tra vizi e virtù, è una squadra davvero organizzata. E dimostra anche che ad Avellino l’effetto Capuano è svanito, o se preferite è stato portato via da quattro ko consecutivi. L’impressione è che gli irpini hanno bisogno di trovare il più presto possibile una svolta societaria, soltanto dopo si potrà pensare a quella sul campo. La sorpresa della giornata, è il successo della Cavese a Viterbo: Campilongo si gode un successo che mancava da cinque partite, mentre il “Calabro tris” in casa Viterbese comincia nel peggiore dei modi. Il Rende continua a risalire, e saluta “l’esilio” di Viterbo (tra poco comincerà quello di Matera) con la vittoria nella sfida-salvezza contro il Picerno: giusto registrare l’inversione di tendenza di una squadra che pareva già spacciata, ma a gennaio la società del Presidente Coscarella dovrà provare a qualcosa sul mercato, al fine di completare l’opera. Nel pareggio tra Sicula e Virtus Francavilla, il bicchiere è mezzo vuoto per entrambe: i siciliani perdono terreno dalla zona playoff, i pugliesi mancano ancora una volta l’arrivo in quella playoff.
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