Conferme, sorprese, delusioni. Il meglio ed il peggio del girone meridionale dopo la dodicesima giornata.
UN OROLOGIO SVIZZERO-Nella giornata in cui davanti hanno frenato quasi tutte, la Reggina si è confermata un rullo compressore. Tre palle gol clamorose, due gol segnati e quarto successo di fila. Numeri da record, Denis che inizia a far tremare le difese avversari, Toscano che non sbaglia una mossa che sia una, Guarna che che per la terza partita di fila sfodera una parata-capolavoro: non sai davvero da dove cominciare, per tessere gli elogi ad un gruppo che sta girando come un orologio svizzero. Dispiace davvero, che a questa squadra parecchi avversari continuino a non riconoscere meriti tanto enormi quanto oggettivi. Considero Ezio Capuano uno di quegli allenatori sprecati per la C, e sono sempre stato d’accordo con lui quando ha detto di aver raccolto neanche il trenta per cento di ciò che meritava. Proprio per questo, sono rimasto deluso da alcune sue dichiarazioni: giusto elogiare i suoi ragazzi per aver dato tutto, ma la tesi che “la Reggina ha vinto grazie all’arbitro” si può comprendere se viene da un tecnico ancora giovane come Scienza (il quale evidentemente non ha saputo gestire l’adrenalina post gara), non certo da uno esperto come l’allenatore salernitano.
VUOTI DI MEMORIA-Non è la prima volta, che un allenatore avversario sostiene che “il suo portiere non ha fatto una parata”, dimenticandosi le palle gol degli amaranto e dimenticandosi che almeno una parata decisiva il suo portiere l’ha fatta eccome. Evidentemente, la capolista Reggina sta causando vuoti di memoria…
IL GABBIANO E’ TORNATO A VOLARE-Tra le squadre di testa, oltre alla Reggina ha fatto bottino pieno solo il Monopoli, tornato ad essere contro il Potenza quella squadra a tratti devastante che ha meritatamente riscosso gli applausi di tifosi ed addetti ai lavori. Per i lucani invece un black out inaspettato, con la difesa che in novanta minuti ha subito più gol di quanti ne avesse presi nelle prime undici gare. Niente drammi, ma la sensazione rimane quelle già espressa in precedenza: per stare al tavolo delle grandi, nel reparto offensivo bisogna produrre qualcosina in più. Lo 0-0 nel big match tra Catania e Bari, guardando la classifica può far sorridere di più i pugliesi (settimo risultato utile e squadra ancora imbattuta sotto la gestione Vivarini), ma analizzando la partita sembra che con la gestione Lucarelli gli etnei siano più quadrati, pur avendo raccolto solo due punti nel doppio turno casalingo. Certo, adesso Lodi e compagni non possono più perdere terreno, altrimenti il discorso primo posto si potrà considerare chiuso già a dicembre. Il punto preso a Vibo invece, non deve essere considerato un’occasione persa dalla Ternana, sia perché il pareggio è arrivato in rimonta, sia considerando il valore di un complesso, quello guidato da Modica, che gioca il calcio più bello tra le squadre di seconda fascia.
CATANZARO SEMPRE PEGGIO, IL TERAMO E’ TORNATO-Avevo considerato il Catanzaro tra le pretendenti alla vittoria finale, sostenendo che le aquile avrebbero lottato fino alla fine per il primo posto. Alla luce degli ultimi avvenimenti, forse è il caso di fare pubblica ammenda. E’ giusto che Grassadonia difenda il proprio lavoro, ma contro il Rende si è vista una squadra a tratti impresentabile. Respira invece il duo Tricarico/Gagliardi, con i biancorossi che per la prima volta mettono in fila due risultati utili consecutivi e rivedono un pizzico di luce in fondo al tunnel. Se il Catanzaro è crollato, il Teramo fa davvero sul serio. Per i ragazzi di Tedino, dodici punti in cinque partite e terza vittoria casalinga consecutiva: il girone meridionale sta ritrovando una protagonista annunciata, mentre per la Casertana è l’ennesimo esame di maturità che finisce con una bocciatura. A proposito di bocciatura al momento delle conferme, anche la Cavese ha fatto il solito passo indietro proprio mentre ci si attendeva il balzo in avanti: demeriti degli aquilotti, uniti ai grandi meriti di un Rieti che dal passaggio di proprietà in poi è assolutamente rinato.
VITERBESE TRA LE GRANDI, BISCEGLIE CONTESTATO-Chi certi appuntamenti comincia a non sbagliarli, è invece la Viterbese, che si scopre squadra da piani alti dopo il successo con la Sicula Leonzio (i siciliani adesso rientrano a pieno titolo tra le società che a gennaio devono fare qualcosa di importante, se davvero vogliono conservare la categoria). Finisce il digiuno del Picerno, che sulla scia di quanto fatto vedere a Reggio nei primi 40 minuti, torna a festeggiare i tre punti dopo otto giornate d’astinenza, a danno di una Paganese il cui calo di rendimento era comunque da mettere sul conto. Adesso non ci sono più dubbi, la cura Pochesci a Bisceglie non sta funzionando per nulla: nel derby tra “pugliesi in difficoltà ”, a far bottino pieno è la Virtus Francavilla, mentre per i nerazzurri arriva la contestazione della tifoseria locale, unita ad un terzultimo posto che comincia a far paura.
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