Due stagioni, venti presenze, un campionato in Serie D (culminato con il ripescaggio tra i professionisti) ed una salvezza in Serie C con la maglia della Reggina per Danilo Cucinotti, reggino doc e attualmente svincolato dopo la breve esperienza al Corigliano. Il difensore classe ’90 è l’ospite odierno della mezzanotte di RNP all’interno della rubrica ”A tu per tu”.
Danilo partiamo dal tuo presente e dalla tua ultima esperienza al Corigliano…
Interrompere un rapporto ad ottobre è stato un po’ duro da digerire. Inizialmente il progetto era abbastanza invitante, la squadra era importante. Dopo Messina, vista la situazione, abbiamo deciso di andare via lasciando spazio ai giovani.
Hai avuto altre richieste successivamente?
Ad oggi è un po’ difficile avere altre richieste. Forse da metà novembre, con il mercato di riparazione alle porte, potrebbe esserci qualcosa, ma accetterò solo un progetto serio ed importante. Ad oggi mi sto allenando con una squadra locale di Eccellenza per farmi trovare pronto.
Parliamo di Reggina: come la stai vivendo da reggino?
In giro si respira l’amaranto, si è ritornato a parlare di Reggina ed è la cosa più bella. Reggina-Catanzaro è stata da brividi, vedere quella curva come i vecchi tempi è stato qualcosa di straordinario. Ci sono tutte le carte in regola per salire in B. La città sta spingendo la squadra, quando i giocatori non fanno gol ci pensa la curva ed è bellissimo così.
La squadra di Toscano continua a regalare emozioni…
Stanno facendo cose fantastiche, è una squadra composta da professionisti seri. Li conosco tutti, sono persone eccezionali che si meritano ciò che stanno vivendo. E’ una squadra abbastanza livellata in tutti i reparti, poi il mister tiene tutti sul pezzo facendoli sentire importanti e non trascurando nessuno. Non è facile gestire un gruppo così, ma Toscano ci sta riuscendo al meglio…
E’ l’uomo giusto per la panchina amaranto?
Secondo me si. Sono un fan di Mimmo Toscano, sono sempre stato innamorato del suo modulo, del suo stile di gioco e dell’approccio alla partita delle sue squadre. Lo seguo sin da quando era a Cosenza. E’ un allenatore di categoria superiore e spero possa arrivare in B con la Reggina. Sarebbe stato un onore giocare nella sua squadra, anche se forse, visti i due caratteri, saremmo stati una bomba atomica (dice ridendo,ndr).
Chi ti ha impressionato in questa squadra?
Non voglio escludere nessuno, perchè tutti stanno facendo bene, anche se colui che mi ha impressionato di più è stato Bertoncini, è un perno della linea difensiva, mi piace molto come giocatore. Reginaldo, invece, lo affrontai tre anni fa: allora stava bene, ora anche meglio. E’ uno stimolo per tutti i ragazzi.
Chi l’antagonista della Reggina?
La Ternana ha un organico vasto ed importante, con giocatori che hanno già vinto questo campionato. Può essere la squadra che, alla lunga, potrà tenere testa alla Reggina. Il Potenza, a mio avviso, alla lunga potrebbe calare. Catanzaro ha una bella squadra ma sta perdendo punti, il Catania lo escludo. Per andare fino in fondo bisogna pedalare, i nomi non bastano.
Il tuo ricordo più bello in amaranto?
Di ricordi belli ce ne sono stati tanti: non potrò mai dimenticare Reggina-Paganese (4-3) e la vittoria con il Catanzaro in casa (1-0), ma la vittoria nel derby con il Messina (2-0) su tutti. Per un reggino, giocare il derby dello Stretto e vincerlo è un sogno che diventa realtà . Poi non potrò mai dimenticarmi le parole di Zeman, che su di me disse: ”avere un tifoso in campo è un’arma in più”. In quella stagione si creò una famiglia, Coralli volle addirittura che gli battezzassi la figlia ed è stata una cosa fantastica. Sono queste le cose belle del calcio.
Antonio Calafiore
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