“Devi comportarti come se fosse il tuo ultimo anno da allenatore. Devi dare tutto, sforzarti, in modo da non avere rimpianti”. Ai microfoni di Alfredo Pedullà, che lo ha intervistato per il Corriere dello Sport, Mimmo Toscano ha espresso le emozioni con le quali ha accolto la chiamata della Reggina, che di fatto lo ha riportato a casa dopo 22 anni. “La Reggina mi dà stimoli straordinari, infiniti, unici. Per questo ragiono come se fosse l’epilogo della mia carriera: chi potrebbe darmi una spinta del genere?”.
Sulla vittoria nel derby calabrese. “Quando vinciamo, come è successo sabato, non devono spiegarti cosa prova un tifoso medio della Reggina. Semplicemente lo sai, sei felice per lui, non puoi fermarti, devi continuare. Questa per noi è la stagione della rinascita dentro un girone difficilissimo, con tanti rivali di spessore al punto che sembra serie B”. Una sintonia perfetta anche con il club. “Quando ho incontrato il Presidente Gallo e il direttore sportivo Taibi ho intuito subito che stavamo parlando la stessa lingua. Il massimo per un allenatore, sintonia. Il massimo soprattutto per un allenatore che torna a casa. C’è stata l’opportunità di guidare la Reggina in precedenza, ma evidentemente non esistevano le medesime condizioni. Io sono un pignolo, ho i miei difetti, ma con i sentimenti non scherzo”.
Il gruppo, l’arma in più di una Reggina che vola. “Non so se vinceremo, ma sono convinto che ce la giochiamo fino in fondo per la promozione diretta. Ma dal mio punto di vista ho già vinto perché alleno gente con un’incredibile cultura del lavoro. Abbiamo deciso di puntare su un organico con due titolari per ruolo, in serie C bisogna comportarsi così per trionfare. Bene, lavorano tutti per migliorare, anche quelli che aspettano un minutaggio migliore…”.
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