Nonostante sia nato a Catanzaro, Enrico Guarna non ha mai indossato la maglia giallorossa. L’estremo difensore amaranto ha espresso le sue sensazioni in vista del derby di sabato, intervenendo ai microfoni del collega Rino Tebala, il quale lo ha intervistato per l’edizione odierna del Quotidiano del Sud.
DAGLI INIZI AL DERBY DI SABATO…Si, è vero, non ho mai indossato la maglia del Catanzaro, ho iniziato la mia carriera da dilettante a 16 anni, a Locri, in provincia di Reggio, poi sono cresciuto nelle giovanili dell’Ascoli Calcio. Il mondo professionistico l’ho conosciuto a Lanciano e Ancona prima di tornare ad Ascoli in B e quindi non ho avuto alcun rapporto col Catanzaro e neanche con la città . Il derby però è sempre importante, una partita speciale. Questo è particolarmente atteso, ci sarò anch’io. Ho affrontato il Catanzaro da avversario, anni fa, col Foggia. Che partita sarà ? Una gara tra due squadre molto forti, bene organizzate, con la voglia di vincere. Noi cercheremo di limitare i loro pregi, così come faranno loro, tenendo conto che in campo ti ritrovi a giocare contro un avversario bravo a cui però, bisogna fare male.
RIMPIANTI AMARANTO-A Pagani la Reggina non è stata premiata dagli episodi, ma aggiungo che gli episodi dobbiamo cercare di portarli dalla nostra parte. Non dico che bisogna chiudere la partita in anticipo, dico che dobbiamo essere bravi a continuare a far bene e segnare ancora, come abbiamo fatto nel primo tempo. D’accordo che dovevamo andare sul due o tre a zero, ma non si può vincere sempre di larga misura. Quella era una gara da stravincere così come contro il Catania è finita solo 1-0.
TUTTI INSIEME-Per riportate la Reggina in B, la responsabilità sarà di tutti. Dal più giovane al più esperto e in squadra ce ne sono tanti. E’ un campionato importante, cercheremo di ottenere il massimo stando con i piedi ben piantati in terra. Il campionato è difficile, la concorrenza spietata.
SEI ANNI DOPO…Potevo venire in amaranto nel 2013. Quello è stato un anno di grandi sondaggi su di me, ma poi non se n’è fatto nulla. Non è stato trovato l’accordo col presidente Foti e quindi sono andato a Bari. Quest’anno il direttore mi ha cercato con convinzione e ho accettato subito. Sapevo di un ambiente molto accogliente e di un allenatore molto esperto della categoria. Ho anche sperato che calcisticamente si organizzasse una buona stagione e così è stato.
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