Ieri difensore di una Reggina che sfidava con coraggio le grandi del calcio italiano. Oggi tecnico che aspira a ritornare nel calcio professionistico. Da Gallico a Cittanova, passando per una salvezza, quella con la Palmese, che a conti fatti vale quanto una promozione. Ivan Franceschini è l’ospite odierno di “A tu per tu”.
La striscia positiva della tua Cittanovese si è interrotta a Palermo, considerato l’avversario forse era impossibile fare di più…
Il Palermo è una corazzata, i miei ragazzi tutto sommato hanno giocato una buona gara. Il risultato di 4-1 però non lo meritavamo, la sconfitta ci sta ma il punteggio ci punisce ben oltre i nostri demeriti.
Forse avete pagato il fatto di giocare di fronte a 16.000 persone, un numero pazzesco per la D…
Oltre a questo ha inciso il fatto di giocare in un campo così largo rispetto a quelli in cui siamo abituati. Non certo alibi, e come ho detto prima i ragazzi hanno fatto il loro, però con qualche errore in meno credo che il punteggio sarebbe stato decisamente più contenuto.
L’anno scorso la Cittanovese è arrivata a ridosso dei playoff. Quest’anno quali sono gli obiettivi?
Non si possono fare paragoni con l’anno scorso, visto che della rosa precedente sono rimasti solo quattro calciatori. E poi quest’anno il girone è molto più qualitativo. Basti pensare all’Fc Messina, che lo scorso anno sotto la denominazione Città di Messina si è salvato ai playout, mentre adesso ha giocatori di livello. Per non parlare poi dell’Acireale o dello stesso Savoia, altra squadra che considero fortissima, anche se siamo riusciti a batterla. Noi dobbiamo pensare a fare più punti possibili, poi tra marzo ed aprile si tireranno le somme.
Il Palermo dominerà il girone come ha fatto il Bari, oppure vista la qualità di cui parlavi la lotta per il primo posto sarà più serrata?
Bari e Palermo sono due squadre diverse. Il Bari aveva puntato su calciatori di categoria superiore rispetto alla D, il Palermo ha più gente di categoria ma allo stesso tempo si ritrova degli under davvero importanti. I rosanero sono favoriti, ma per capire se domineranno o meno il girone bisogna aspettare la seconda parte del campionato.
Sabato Reggina-Catanzaro. Un derby che tu hai vissuto, e vinto, nel 2017, da allenatore in seconda degli amaranto…
Quella fu una vittoria importantissima, anche se gli scenari come tutti sappiamo erano diversi. Quella di sabato invece, si preannuncia come una grande partita tra due grandi squadre, che sfugge ad ogni pronostico. Il Catanzaro gioca davvero bene, e l’aver cambiato pochissimo rispetto all’anno scorso fa si che i calciatori ed il mister si conoscano a memoria. La Reggina però, non è da meno: a causa degli impegni lavorativi ho potuto vedere solo una partita degli amaranto, quella di Bari, ma mi è bastato per capire come Toscano abbia dato una fisionomia ben precisa, ad un gruppo che gioca con una intensità ed una organizzazione davvero ammirevoli. Per il resto, basta vedere il curriculum dei calciatori che ci sono in organico.
Sei partito dall’Eccellenza, per poi arrivare alla D. Adesso manca il calcio professionistico…
E’ normale che io ed il mio staff lavoriamo per quello. Sono partito dal basso senza nessun tipo di spinta, puntando solo sulla mia passione ed i miei sacrifici. Se dopo la salvezza miracolosa con la Palmese, non ho ricevuto proposte per la C, evidentemente ancora non mi ritengono pronto. Cntinuerò a sgomitare per arrivare il più in alto possiibile, ma adesso devo pensare prima di tutto alla Cittanovese ed a fare bene in questa nuova esperienza.
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