Tre stagioni in riva allo Stretto ed un rapporto speciale con la città di Reggio Calabria. Se si parla di portieri, in casa Reggina, non si può non pensare ad Andrea Campagnolo, in amaranto dal 2006 al 2009. Ha difeso la porta della della Reggina in Serie A, sfidando le big del campionato italiano e vivendo anni indimenticabili della sua carriera, nella quale ha vestito ben dieci maglie, tra cui quella del Catania che, domenica, sfiderà proprio la Reggina.
E proprio in vista della sfida di domenica, Andrea Campagnolo è cordialmente intervenuto ai microfoni di RNP, ricordando i suoi trascorsi a Reggio Calabria e Catania, ma non solo.
PRESENTE NELLA ”SUA” CITTADELLA – Mi trovo bene, sono già 5 anni che ricopro questo ruolo. Qui a Cittadella, oltre a fare il preparatore dei portieri delle giovanili gestisco tutta l’area tecnica per quanto riguarda il ruolo del portiere, una sorta di coordinatore tecnico per seguire la stessa linea con tutti. Stiamo avendo delle soddisfazioni, abbiamo anche qualche giovane nel giro delle nazionali. A Cittadella sono cresciuto ed è come se stessi lavorando a casa mia.
CAPITOLO REGGINA – Sto seguendo la Reggina, sta andando molto meglio rispetto agli anni scorsi e sicuramente giocherà per qualcosa di importante quest’anno. La squadra è stata rinforzata molto, sono stati fatti acquisti mirati e di esperienza. Speriamo che questo dia quel qualcosa in più per far tornare la Reggina almeno in Serie B, perchè Reggio Calabria è una piazza che merita i grandi campionati come all’epoca. Quando giocavo io ed eravamo in Serie A era uno spettacolo vedere lo stadio sempre pieno di domenica in domenica. Non conosco nessuno della nuova dirigenza. Lo scorso anno ho fatto un corso a Coverciano con Pergolizzi (preparatore dei portieri) e ogni tanto facevamo due chiacchiere, anche se perlopiù riguardanti gli anni in cui ero giocavo io. La Reggina si giocherà il campionato fino all’ultimo, anche se dopo poche giornate la classifica dimostra il valore della squadra. Per via del mio lavoro non ho avuto la possibilità di guardare le partite degli amaranto se non qualche spezzone e qualche gol.
ANNI INDIMENTICABILI – Quella alla Reggina è stata un’esperienza straordinaria, penso siano stati i tre anni più importanti della mia carriera. Sono molto legato alla città di Reggio, dove tutt’ora ho qualche amicizia e dove spero di riuscire a tornarci al più presto in estate. Abbiam fatto degli anni straordinari, a partire dalla salvezza del -11 fino ad arrivare alla salvezza dell’anno dopo, quando tutti ci davano per spacciati. Sono stati anni indimenticabili, un grazie va ai tifosi che ci hanno sempre sostenuto. Ci hanno dato sempre quel qualcosa in più e sono stati veramente il dodicesimo uomo in campo. Al ”Granillo” ci ho giocato anche da avversario durante il mio penultimo anno della mia carriera. Vestivo la maglia del Cesena e quella partita la vincemmo. Arrivare sotto la curva e ricevere gli applausi dei tifosi amaranto è stato emozionante ed indimenticabile, segno che la gente mi stimava ancora. Anche fuori dal campo mi sono trovato benissimo, la gente era molto accogliente ed il posto fantastico, poi avevo anche la fortuna di abitare in centro.Â
POCHI DUBBI SU CHI TIFARE DOMENICA – Domenica sarà una partita tosta, la Reggina per me è la favorita perchè giocherà in casa davanti al proprio pubblico, che credo sarà presente in massa. E’ una partita sentita e farò il tifo per la Reggina.
A CATANIA ESPERIENZA DIFFICILE – I miei trascorsi a Catania Sono stati tre anni molto difficili. Arrivai lì con i presupposti di giocarmi il posto con Andujar ma poi ci furono delle scelte a senso unico e venni messo un po’ in disparte. In città mi sono trovato bene, ma a livello calcistico sono stati anni difficili dove non mi sono trovato bene. Se tornassi indietro farei un altro tipo di scelta…
TRA RICORDI ED UN (GRANDE) RAMMARICO – Tra i ricordi migliori c’è sicuramente l’annata del -11 con Mazzarri in panchina, Bigon direttore e Lillo Foti presidente. E’ stato un anno straordinario. Nel mio ultimo anno a Reggio, invece, ho avuto un grosso rammarico. Mi sono infortunato dopo Natale e sono stato fuori 3 mesi. Ho un grosso rammarico perchè non ho potuto dare una mano ai miei compagni per evitare la retrocessione. Una volta rientrato avevo già un accordo con il Catania e forse è stato per questo che non sono stato più preso in considerazione, anche se reputo sia stata una scelta sbagliata perchè potevo dare ancora molto per la Reggina e magari fare un altro miracolo insieme ai miei compagni. I primi due anni sono stati straordinari, nel terzo c’è stato l’accantonamento di Bigon e lì si è rotto qualcosa e siamo retrocessi.
UN LEGAME RIMASTO SPECIALE – Per me è stato un onore giocare nella Reggina, se tornassi indietro resterei molto di più di tre anni…
Foto: Super News – Superscommesse
Antonio Calafiore
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