Prima del rimpianto, deve assolutamente prevalere l’orgoglio. Nel primo, vero banco di prova del campionato, la Reggina ha dimostrato di essere squadra vera, tosta, ed anche al San Nicola ha abbinato la qualità all’organizzazione tattica. De Rose e compagni saranno in grado di ripetere le due prestazioni maiuscole contro Cavese e Bisceglie, anche al cospetto di una squadra fortissima come il Bari? Questa la domanda ricorrente tra tifosi ed addetti ai lavori, prima della partitissima di lunedì. Lo stesso Mimmo Toscano, alla vigilia del primo scontro diretto, aveva detto a chiare lettere che “Oltre al risultato, mi interessa valutare la prestazione a 360 gradi”. La risposta è stata entusiasmante, e conferma quanto questa squadra possa essere protagonista assoluta fino all’ultimo.
Mezz’ora di calcio da categoria superiore, di fronte ad una cornice di pubblico che definire eccezionale sarebbe riduttivo. Baricentro alto, qualità di palleggio, pressing asfissiante, sincronismi perfetti sia nella fase offensiva che in quella difensiva. La squadra avversaria, partita come favorita numero uno alla vittoria del campionato, nel primo tempo ci ha capito poco o nulla, quasi come fosse frastornata dalla morsa amaranto.
E’ vero, nel secondo tempo c’è stato un calo, ma non era pensabile di mantenere quei ritmi per tutto l’arco della gara. Non al cospetto di un Bari che di qualità ne ha da vendere. Il vero rimpianto, sta tutto nel gol subito (per non parlare del rigore non dato…) perché pur apparendo meno sfavillante rispetto alla prima frazione, la Reggina stava comunque subendo poco o nulla, prima che il sig. Zufferli di Udine trasformasse una clamorosa carica sul portiere in un calcio d’angolo a favore dei biancorossi.
Se a Bari contava la prestazione, bisogna essere contenti. Ed al tirar delle somme bisogna essere contenti anche per il risultato, perché un punto sul campo di una piazza che, al pari di Reggio, con la serie C c’entra poco o nulla, non è certo da buttare.
Volendo trovare il classico pelo nell’uovo, vanno cancellati i dieci minuti successivi al pareggio di Sabbione, che hanno visto gli amaranto perdere troppi palloni, alcuni dei quali in maniera “sanguinosa”. Forse sul black out ha inciso il nervosismo per il torto subito, ma una squadra che punta a vincere, e che ha tutte le carte in regola per farlo, deve lavorare anche su questi particolari.
La Reggina torna da Bari con un carico di autostima e fiducia. L’esame è superato a pieni voti. E se non fosse stato per due “orrori” arbitrali, Toscano ed i suoi ragazzi avrebbero ricevuto anche la lode…
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