Cinque anni in amaranto, dei quali due con la fascia da capitano al braccio. Una promozione in B, uno spareggio per andare in A. Vincenzo Attrice, gladiatore della Banda Scala, è l’ospite della rubrica versione “mezzanotte e dintorni” di ReggioNelPallone.
Il Granillo è tornato a riempirsi come non succedeva da tempo. Una passione che può fare la differenza, come ai vostri tempi…
Vengono i brividi a vedere lo stadio con tutti quei tifosi, ho visto la Curva Sud piena come non succedeva da tempo. Si, l’entusiasmo di Reggio può essere fondamentale: ai miei tempi la Reggina giocava principalmente per ripagare quel tifo eccezionale.
L’entusiasmo amaranto, si spera che venga alimentato dalla partitissima di Bari…
Seguirò la partita di Bari su RaiSport, con la passione e la tensione di un vero tifoso. Spero che arrivi un risultato positivo, sarebbe importantissimo sotto il profilo della convinzione e dell’autostima.
Andando a ritroso nel tempo, la Banda Scala perse a Bari per due rigori contestatissimi, concessi dal signor Quartuccio di Torre Annunziata. Te lo ricordi quel giorno?
Si, me la ricordo bene quella partita. Era la stagione 88/89. Forse ci stava stretto anche il pari, ed alla fine perdemmo per due rigori che non c’erano. Io, che sono campano come Quartuccio, a fine partita mi recai verso di lui e gli dissi Quartù, gli hai dato due calci di rigore inesistenti. Comunque sia, qualche settimana dopo prendemmo il volo: tutto cominciò dalla partita col Barletta, quando un mio gol ci consentì di pareggiare, e nel finale ribaltammo il risultato.
La Reggina può credere fino in fondo nel primo posto?
Credo di si, ma è ancora un po’ prestino per sbilanciarsi. Ci sono tante squadre forti, un giudizio più veritiero credo lo si possa dare dopo otto o dieci turni.
La Banda Scala il campionato di C lo vinse, riportando Reggio in B dopo 14 lunghi anni. Il sapere fare gruppo, viene davvero prima dell’aspetto tecnico?
Dal mio punto di vista si. Noi eravamo così legati alla maglia che quando si perdeva una partita non uscivamo di casa per il dispiacere. Cercavamo di coinvolgere la gente, ed a tal proposito ricordo una partita con l’Ischia, quando un tifoso ci criticava dalla gradinata ed io gli chiesi di starci vicino. Quella partita la vincemmo con un mio gol di testa al ’91, e dopo aver segnato cercai quel tifoso, per esultare con lui e gridargli <Hai visto che avevo ragione io?>.
Ti rivedremo sugli spalti del Granillo?
Amo Reggio ed ho mantenuto splendidi rapporti personali, in particolare col mio fratello Peppe Begnato. Magari mi rivedrete in campionato, o magari a giugno per festeggiare tutti insieme la promozione. Me lo auguro di cuore, ma nel frattempo ti chiedo una cortesia: salutami ed abbracciami tutti i tifosi della Reggina…
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