Ospite questa della rubrica “A tu per tu” di RNP è l’ex portiere e bandiera amaranto Emanuele Belardi, ormai vero e proprio reggino d’adozione.
Iniziamo dal presente di Emanuele Belardi…
Seguo sempre con attenzione il settore giovanile, in particolare curo la mia Scuola Calcio; inoltre ho da poco effettuato la richiesta per ottenere l’abilitazione scolastica per poter insegnare.
Capitolo Reggina: cosa pensa della squadra di Mimmo Toscano?
La Reggina è una corazzata, Mimmo non ha una squadra forte, ne ha almeno due. Il lavoro di Toscano già si vede, stanno già giocando a livelli altissimi e proprio come piace a lui, sono aggressivi e molto ben organizzati. Secondo me, la Reggina è la candidata principale per vincere il campionato.
Tra i tanti volti nuovi che indossano maglia amaranto, c’è qualcuno che a suo parere potrà fare molto bene?
Mi piace molto Sounas, è un calciatore con tanta qualità , di categoria, e soprattutto è ancora abbastanza giovane, quindi anche in prospettiva lui potrà tornare molto utile alla Reggina, sia tecnicamente che economicamente, poiché in futuro da lui si potrebbe ricavare una plusvalenza.
Nonostante non faccia più parte integrante della Reggina da novembre scorso, il legame resta indissolubile…
Non ho più alcun contatto con l’attuale società , seguo la mia strada, ma resto sempre il primo tifoso della Reggina, e tale rimarrò per sempre; vivo a Reggio, sono a casa qui e spero che la squadra torni dove merita.
Venticinque anni fa l’ultima promozione dalla C alla B, con Mimmo Toscano in campo e un giovane Belardi nel settore giovanile: ci sono affinità con quella stagione?
Credo che l’unica affinità sia proprio Mimmo, per il resto è tutto diverso. All’epoca ci fu un progetto portato avanti negli anni, puntando su calciatori di categoria e su scommesse rivelatesi vincenti come Aglietti, Pasino e Torbidoni. Adesso invece si è speso tanto per portare a Reggio il meglio, la Reggina ha avuto la fortuna di trovare il presidente Gallo che si è appassionato subito a questi colori e vuole portarli in alto.
Il fatto che anche in C si debba spendere tanto per poter vincere, come avviene in Serie A, può essere il vero problema di questa categoria?
Oggi l’unica soluzione per poter risparmiare e fare business è puntare sul settore giovanile a qualunque livello, riuscire a lanciare dei giovani in prima squadra e realizzare quelle plusvalenze che nel calcio moderno sono fondamentali per i club, l’Atalanta e l’Empoli sono probabilmente i migliori esempi in Italia. Per poter riuscire in questo serve una meticolosa programmazione, le competenze giuste, professionalità e meritocrazia.
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