Clamoroso sfogo del Presidente del Potenza, Salvatore Caiata, subito dopo “gara 1” dei playoff nazionali che ha visto i lucani pareggiare col Catania.
“Sono sinceramente amareggiato- si legge su tuttoc.com- sono uscito dal campo con una gran voglia di gridare. Adesso sono un po’ nauseato, perché o garantiamo a tutti di giocare equamente le partite oppure non le giochiamo. Vedere 5000 persone gridare al 95’ ladri non è sport. Io capisco il timore reverenziale, capisco tutti, ma dopo i primi minuti Aya ha commesso fallo su Lescano e Marotta ha messo le mani in faccia tre volte a un nostro calciatore. Entrambi non sono stati ammoniti. Sono episodi che lasciano un segno”.
In vista del ritorno, Caiata chiede attenzione da parte di tutte le componenti. “Io ho grande rispetto del Catania, per la sua squadra e per i suoi tifosi, però non è possibile giocare queste partite. O la Lega, la Figc e l’AIA ci garantiscono di giocare una partita regolare a Catania, e nessuno si deve scandalizzare se uso questa parola, altrimenti faremo come la Viterbese, andando con la Berretti”.
Nell’elenco degli errori arbitrali commessi secondo il massimo dirigente, anche un rigore non concesso ai suoi a tempo ormai scaduto, poco prima del pareggio di Franca. “L’arbitraggio non è stato all’altezza della situazione. Non è possibile che una squadra commetta falli dal 1’ all’ultimo minuto e non prenda un giallo, mentre noi con i nostri diffidati veniamo ammoniti per proteste. Ci deve essere un limite al decoro. O ci viene garantito il diritto di giocarcela alla pari a Catania, se no non la andiamo a giocare. Lo dico con molta serenità , non è vittimismo. A Catania possiamo vincere, perché la mia è una grande squadra”.
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